Verso il 5
giugno, a un anno dagli scioperi mondiali per il clima
È passato
più di un anno dal primo sciopero mondiale per il clima, e sono stati milioni
gli studenti che sono scesi nelle piazze italiane e nel mondo. Sorge quindi la
necessità di definire con chiarezza quale prospettiva dare alle mobilitazioni.
È un’esigenza pratica e immediata.
NESSUNA
FIDUCIA VERSO I GOVERNI DELLA BORGHESIA
Alle
promesse dei politici non sono seguiti i fatti. In ogni Paese i governi e lo Stato
tutelano gli interessi dei veri responsabili della crisi climatica, ovvero i
capitalisti. I politici non attuano le politiche ambientali necessarie. È un
forse un caso? No, ma non è una questione di volontà dei gruppi dirigenti che
ci governano, è invece la necessità del sistema di produzione capitalistico a
richiedere una continuità irrazionale nelle scelte politiche, volte soltanto
alla massimizzazione del profitto. Se in altri Paesi, nell’ambito parlamentare,
si trova un maggior successo della “politica ambientale”, non dobbiamo avere
nessuna illusione verso le concessioni pseudoambientaliste del capitale. Queste
“svolte” politiche vengono costruite ad arte soltanto per disinnescare
l’esplosività di un movimento di massa, e non colpiscono minimamente le
fondamenta del sistema di produzione, la vera radice di tutti i problemi.
PER UN
FRONTE UNICO DI CLASSE E DI MASSA
La crisi
sanitaria esplosa in questo periodo di epidemia dimostra come questo sistema
sociale ed economico di organizzazione della società è fallito e non ha più
nulla da dare alla maggioranza della popolazione. È giunto il momento di
rovesciarlo in una prospettiva che possa rispondere alle esigenze della
battaglia ambientalista ed alle rivendicazioni sociali del mondo del lavoro.
Una
riconversione ecologica dell'economia creerebbe una mole immensa di nuovo
lavoro socialmente utile, ma solo il rovesciamento della dittatura dei
capitalisti, in ogni paese e in una prospettiva mondiale, potrà aprire la via a
questa riorganizzazione razionale dell'economia. Una riorganizzazione
ecosocialista, nella quale sarà la maggioranza della società a decidere
finalmente come, cosa, per chi produrre, e non un pugno di miliardari.
È urgente
più che mai mobilitare il movimento operaio, il solo che, in alleanza con gli
studenti, può dare una prospettiva concreta alla battaglia per l’ambiente, in
un'ottica rivoluzionaria e anticapitalista.
Quindi
bisogna unificare e sostenere le mobilitazioni, a partire dallo sciopero
generale dell’istruzione del 5 giugno, promosso da ADL Cobas e sostenuto dal
Coordinamento precari della scuola autoconvocati, e dalla mobilitazione
nazionale del 6 giugno, promossa dall’appello “Facciamo pagare la crisi ai
padroni e ai loro governi!”, nato dal patto unitario d'azione per un fronte
anticapitalista, cui il nostro partito aderisce insieme a diversi soggetti
politici e sindacali.
UNA
PROSPETTIVA SOCIALISTA ANCHE PER L’AMBIENTE
Ora
acquistano incredibile importanza le parole d’ordine come la nazionalizzazione,
senza indennizzi alla proprietà, delle aziende che inquinano, della sanità e
dell’industria farmaceutica e la loro immediata riconversione ecologica sotto
il controllo dei lavoratori. Tuttavia, una prospettiva socialista non può
limitarsi alla riconversione ecologica delle industrie e relativa cessazione
delle tecnologie ad alto tasso entropico. Perché sarà necessario elaborare un
bilancio energetico: ovvero un varo del piano energetico nazionale (calcolo
dell’energia e della materia consumata in un anno, e bilancio preventivo)
relativamente ai beni prodotti. È necessario programmare la quantità di energia
utilizzabile per le nuove produzioni rivolte a rispondere ai bisogni reali
della maggioranza della popolazione, e non a garantire i profitti di un pugno
di capitalisti; definire un tasso programmato di entropia basato sull’impronta
ecologica nazionale in rapporto con l’impronta ecologica mondiale.
I militanti
del PCL sono impegnati nella costruzione di un partito, in Italia e nel mondo,
che lotti per elevare la coscienza politica delle masse alla comprensione della
necessità dell’alternativa anticapitalistica e del socialismo. Una società in
cui l’umanità possa finalmente prendersi cura della salute propria e del mondo
intero.
Lotta con
noi!
Partito
Comunista dei Lavoratori - Commissione ambiente
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