Il seguente
commento del prigioniero politico Mumia Abu-Jamal, "Non riesco a
respirare, parte seconda", è stato registrato da Prison Radio il 30
maggio.
La battaglia
furiosa per ottenere giustizia per il defunto Eric Garner (1) ha richiesto
anni, lunghi difficili anni. Ma la sua famiglia e i suoi amici si trovano
davanti alla misera elemosina concessa con la decisione tardiva di licenziare
il poliziotto che lo ha ucciso soffocandolo. Senza incriminazioni, aggiungerei.
Il nome Eric Garner è il nome della condizione in cui si trova l'America nera
da decenni, da secoli; la condizione di chi riesce a malapena a respirare aria
libera.
Il cellulare
che ha registrato l'uccisione di George Floyd nelle strade di Minneapolis, in
Minnesota, da parte di un poliziotto muscoloso che gli ha messo il ginocchio
sul collo, ci ha fatto sentire un'inquietante eco delle ultime parole di
Garner, che riecheggiano da cinque anni. «Non riesco a respirare». Floyd, con
il suo respiro interrotto, piange per la persona che gli ha dato la vita, sua
madre. In pochi minuti Floyd se n'è andato.
Eric Garner
venne avvicinato da una squadra di polizia dopo che un commerciante si era
lamentato del fatto che egli stava vendendo merce sfusa e sigarette. George
Floyd è stato avvicinato da alcuni poliziotti dopo che un commerciante ha
affermato di aver ricevuto una banconota da 20 dollari falsa. Rifletteteci. Due
uomini, due padri, soffocati a morte per lamentele di commercianti su sigarette
sfuse e su 20 dollari probabilmente falsi. Questa è l'attestazione di quanto in
una società capitalista la merce sia più importante della vita dei neri.
George Floyd
si è aggiunto a una comunità alla quale non si sarebbe mai voluto aggiungere, e
forse non si sarebbe mai aspettato di aggiungersi. È l'appello dei morti
causati dallo Stato e dall'onnipervasivo sistema di repressione.
Le vite dei
neri importano? [Does black life matter?] Non ancora.
(1) Morto il
17 luglio 2014 a New York. Anche lui, come George Floyd, nero. Anche lui, come
George Floyd, strangolato. Anche lui, come George Floyd, dicendo "I can't
breathe" (Non riesco a respirare).
da Socialist
Resurgence
Mumia
Abu-Jamal
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