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giovedì 28 luglio 2016

IL NUOVO LIBRO DI SAVERIO FERRARI “IL GIOVEDÌ NERO DEL NEOFASCISMO MILANESE”


dalla recensione di Piero Nobili
(Unità di Classe - Giornale Comunista dei Lavoratori - Luglio 2016)


…..Il nuovo libro di Saverio Ferrari "12 aprile 1973 il giovedì nero di Milano" edito dalla Redstarpress, riporta alla luce un tragico è dimenticato evento degli anni settanta: L'uccisione, da parte dei fascisti,dell' agente Antonio Marino.
In quella giornata di mezza primavera, una manifestazione organizzata dal MSI, sì proponeva di protestare contro la "violenza rossa" e che prevedeva un comizio di Ciccio Franco, il leader dei "boia chi molla" reggini, si trasformò in un duro scontro di piazza........
....Un libro importante, quello di Ferrari, perché la conoscenza della storia e la controinformazione sono strumenti essenziali per capire gli avvenimenti del passato, interpretare il presente ed affrontare le sfide del futuro……

martedì 26 luglio 2016

EDITORIALE di Michele Terra


L'estate del 2016 porta nel teatro della lotta politica ancora novità e incertezze in questo passaggio storico senza protagonismo delle classi subalterne. A giugno Renzi conosce la sua prima sonora sconfitta alle elezioni amministrative; la Gran Bretagna sceglie al referendum di uscire dall'Unione Europea; in Spagna le liste Unidos Podemos non sorpassano il Psoe e arretrano rispetto la consultazione precedente.
La Gran Bretagna se ne va, ed è un dato non interpretabile in maniera univoca, si fa fatica a capire chi da  sinistra, in Italia, festeggia.
L'uscita della Gran Bretagna dalla UE non avviene certo sotto la spinta di grandi movimenti proletari, anzi l'incasso politico va al 99% a destra: In primo luogo agli ultra conservatori di Boris Johnson, eclettico ex sindaco di Londra, rappresentante della destra del partito conservatore, tanto da essere addirittura su posizioni economicamente più radicali di Cameron, e di quel Farage che, al contrario dell'essere quella macchietta comica come a volte viene rappresentato, si sposta sempre più su posizioni della destra radicale e nazionalista, ormai più vicino alla Le Pen e Salvini che al populista digitale Beppe Grillo, alleato in Europa (ma notoriamente il Movimento 5 Stelle sceglie la sua politica estera leggendo i fondi del caffè del capo.)
Ma il BrexiT indica che in tutta la UE e le politiche economiche e monetarie dell'Eurozona siano vissute in maniera drammatica come le ragioni delle difficoltà e delle sofferenze da buona parte della nostra classe di riferimento.
Se è assolutamente vero che le politiche del capitale nel vecchio continente abbiano peggiorato tragicamente le condizioni di vita dei lavoratori, è altrettanto vero che nei paesi fuori dall'Unione Europea o dalla moneta unica, la cosiddetta Eurozona, le cose non sono andate e non vanno certamente meglio.
Così come ci pare un'opinione balzana, legittima per carità, che il Brexit dia forza politica alla destra ma possa essere una premessa ad una svolta a sinistra.
Intanto sul continente si ferma, per il momento, la corsa di Unidos Podemos in Spagna: Liste nate dall'unione di Podemos e di  Izquireda Unidà non solo non superano il Psoe ma non riescono nemmeno a sommare i voti ottenuti nella scorsa consultazione.
Forse in parte hanno pagato un effetto negativo di ritorno del voto sul Brexit, certo è che aver sostenuto per mesi l'alleanza col Psoe ha danneggiato l'immagine antisistema di Podemos e soci (un po' come allearsi in Italia con il Pd e dire che così si fa la rivoluzione, viola arancione o a righe con gli elefantini blu ma certamente non rossa).
Sì sono dimostrati i limiti della "radicalità" di Iglesias, che si ferma davanti alla possibilità di andare al governo e si adegua alle compatibilità del sistema economico e politico capitalista.
Ed è esattamente ciò che avviene nelle amministrazioni a guida Podemos e alleati, certamente più a sinistra del Psoe ma lontanissima dall'essere una svolta economica, sociale e politica.
Ancora una volta in Spagna riemerge, o riesce a galleggiare con minor difficoltà, la Destra tradizionale del partito popolare di RajoY che riesce non solo a passare indenne da ogni scandalo ma ad aumentare voti e parlamentari.
Sono le destre, anche estreme, in tutta Europa che guadagnano consensi recuperando la fiducia nata dalla crisi economica, spesso alimentando falsi bersagli come i migranti, conquistandosi in voto di larghe fette di proletariato.
La "sinistra" o "socialdemocrazia" europea è ormai da tempo senza progetti e ampiamente corresponsabile delle politiche di destra.
Basta guardare la vicina Francia e vedere lo squallore di Hollande e del suo partito socialista, anni fa accolto come l'uomo della svolta a sinistra continentale, oggi impegnato nella durissima battaglia contro il mondo del lavoro con il job Act alla francese: la Loi du Travail che sta incontrando un'opposizione di piazza e di lotta inaspettata da tutti.
Così, almeno parzialmente, le carte della politica e della lotta di classe si stanno rimescolando. Vedremo chi vincerà la prossima mano, intanto, di certo Renzi ha perso il giro delle elezioni amministrative prendendo la prima sonora batosta da quando in un sol colpo si è preso in mano la guida del Pd e del governo.
Questa volta non si è potuto comprare i voti degli italiani come con gli 80 euro di bonus Irpef alle europee del 2014, anzi il restringersi degli spazi di manovra finanziari pongono nuove difficoltà sul terreno del consenso al giovane democristiano Fiorentino.
E forse aver puntato tutto sul referendum costituzionale autunnale potrebbe rilevarsi una mossa non troppo intelligente per la coppia Renzi-Boschi.
Lontani da vedere soddisfatte le proprie aspirazioni, i dirigenti e i candidati di Sel -Sinistra italiana non ottengono i risultati sperati e senza un progetto continuano a navigare in acque melmose, non riuscendo ad eleggere, ad esempio, nemmeno Airaudo in consiglio comunale a Torino.
Il Partito Comunista dei Lavoratori è stato presente all'Ultima consultazione elettorale in tutte le maggiori città al voto, con l'esclusione di Roma, più una serie di comuni minori. I dati sono stati disomogenei nella distribuzione territoriale ma se pur nei piccoli numeri non negativi complessivamente. A Torino e Napoli, dove abbiamo avuto i risultati più bassi, abbiamo pagato eccessivamente l'iniziale esclusione delle nostre liste e dei nostri candidati, riammessi nei fatti ad una settimana dal voto.
Una esclusione che grida vendetta: Non si sarebbe dovuto arrivare in extremis fino al Consiglio di Stato, bastava leggere la norma per capire che le nostre liste erano perfettamente legali.
A Milano abbiamo ottenuto l' 0,41% uno dei nostri dati migliori nel capoluogo lombardo.
È andata, decisamente bene a Savona con 1,2% e a Bologna con 1,3% dove hanno dato i loro frutti i rapporti costruiti nel tempo e iniziative del partito che per la prima volta intercetta un voto significativo.
Una dimostrazione, anche elettorale, che la sinistra rivoluzionaria non è destinata a l'emarginazione politica e sociale.

Peccato aver mancato per un voto il consigliere comunale a Portofino, sarebbe stato divertente andare a rompere le palle ai padroni a casa loro.

mercoledì 20 luglio 2016

IL VENTO FISCHIA ANCORA


 parte della prefazione  di Michele Terra 
CENTO ANNI
Storia e Attualità della Rivoluzione Comunista
Di MARCO FERRANDO



……A un secolo di distanza dalla vittoriosa rivoluzione bolscevica, che ha segnato non solo il cosiddetto "secolo breve" ma l'intera storia delle classi lavoratrici, segnando la possibilità di costruzione di un mondo senza padroni, eccoci ancora a discutere la strategia e tattica per una politica rivoluzionaria, a dipanarsi tra storia e memoria, tra presente e futuro per ridare respiro alla prospettiva comunista.
È questo il senso del saggio di Marco Ferrando che andiamo a presentare in questa prima edizione. La ricostruzione storica del movimento comunista rivoluzionario, che ha le sue radici più lontane nella metà dell'Ottocento: quando Marx ed Engels diedero alle stampe il primo organico e insuperabile programma dei comunisti, quel Manifesto che in un secolo e mezzo è diventato uno dei testi più letti nella storia dell'umanità; ma anche nelle esperienze dirette, come la Comune parigina del 1871 e, ovviamente, la rivoluzione bolscevica del 1917.
Cento anni dopo cosa resta dell'ideologia marxista e rivoluzionaria, delle politiche di chi voleva e vuole ancora oggi cambiare il mondo? L'assalto al cielo è ancora possibile? ……..
…..A volte fischia ancora il vento: ci auguriamo che questo libro contribuisca a dargli altra forza.

Partito Comunista dei Lavoratori

Pavia sez.”Tiziano Bagarolo”

mercoledì 13 luglio 2016

FRANCIA - NO ALLA RIFORMA DEL LAVORO


Su iniziativa del sindacato CGT (Confédération Générale du Travail), alcuni militanti/e del movimento sociale e sindacalisti/e hanno fatto dei video in varie lingue internazionali per spiegare la legge di riforma del lavoro. I video sono in nove lingue (arabo, francese, portoghese, spagnolo, tedesco, russo, greco, inglese e italiano). L'idea è di rinforzare la solidarietà rispondendo ai moltissimi messaggi ricevuti da parte di compagni e compagne stranieri e facendo conoscere la lotta all'estero.

venerdì 8 luglio 2016

SPACCIATORI DI ODIO!



In tempo di crisi il più povero diventa il primo nemico.
Ma che vita è sapendo che vivi calpestando la dignità altrui? Esigiamo rispetto delle nostre tradizioni ed integrazione nella nostra società e contemporaneamente emarginiamo il diverso.

Del resto il principio di intolleranza verso il migrante è quasi fisiologico nell’ individuo moderno. Il merito è tutto del capitalismo, che ci ha completamente privato della nostra parte migliore, convincendoci che sono tutti potenziali nemici e ognuno si merita ciò che ha. Anche se non tutti hanno le stesse possibilità di ottenere le stesse cose. 
La vita di Emmanuel si è spenta  a Fermo, una provincia sconosciuta ai più, teatro, suo malgrado, di un dramma che ha nel razzismo e nell’odio xenofobo e fascista il suo movente letale. Emmanuel ha avuto il coraggio di ribellarsi e difendere Chinyery, la sua compagna, da quegli insulti inaccettabili. Ma in Italia un gesto così dignitoso può essere anche una colpa, un oltraggio da pagare con la morte.

Emmanuel, 36 anni, di origine nigeriana, era un richiedente asilo fuggito con la compagna Chinyery, di 24 anni, dal terrorismo omicida di Boko Haram. Nel suo paese d’origine aveva perso una figlioletta di 2 anni ed i genitori proprio a causa del terrorismo che sta dilaniando quelle zone. Scappati dalla loro terra, insieme avevano attraversato il Niger e poi raggiunto la Libia. Come la maggior parte dei profughi sub-sahariani e del Corno d’Africa che fuggono dai loro paesi, nel seguire le rotte dei trafficanti per raggiungere il paese libico hanno subito violenze e vessazioni di ogni genere, ma tutto ciò non viene mai ricordato e raccontato a sufficienza. Fa parte di un altro pezzo terribile di un mosaico di soprusi obbligati ritenuti un corollario perfino dalle Commissioni territoriali che valutano la domanda di protezione.
L’odio razziale non è una piaga ora solo di Fermo, ieri delle periferie impoverite delle metropoli, ma è una metastasi che si sta espandendo in qualsiasi provincia, ricca o povera, dal nord al sud del paese.
Sappiamo benissimo che Il razzismo è utile agli spacciatori di odio.
i veri nemici sono loro, il potere e il capitale, e non il più povero. Il capitalismo guadagna sui migranti, li usa per abbassare i salari e aumentare paura e repressione. Attraverso il terrorismo psicologico dei poteri forti, il capitalismo innesca vere e proprie guerre tra poveri e nasconde le più ovvie verità.
Solo la consapevolezza della necessità della lotta di classe e l’unione della parte sfruttata può contrastare le falsità di chi ci vuole schiavi e impauriti.
Indigniamoci di fronte a quanto sta avvenendo, non facciamo finta che sia un caso isolato o il gesto di un folle.

Partito Comunista dei Lavoratori

Pavia sez.”Tiziano bagarolo”

giovedì 7 luglio 2016

Le mani della mafia sull'Expo di Sala




Ha un bel dire il sindaco Sala che la battaglia per la legalità non si ferma mai. Fortunatamente non si fermano  neppure le indagini che mettono ancora una volta in evidenza (e non sara' l'ultima) come i lavori all'interno dell'area Expo abbiano rappresentato solo un volano per i profitti degli imprenditori e anche di proventi illeciti a vantaggio di organizzazioni criminali.
Altro che cultura dell’ alimentazione, la mega fiera internazionale Expo è stata solo una coltura di profitti e malaffari, tutto a carico dei lavoratori milanesi che hanno pagato e pagheranno i conti dell’Expo.

L' allora commissario straordinario all'Expo Giuseppe Sala e' mai stato assalito dal dubbio che intorno ad Expo si stesse consumando un banchetto criminale? Ed i sodali del neosindaco Sala che lo hanno votato al primo o al secondo turno, (Sel e Basilio Rizzo) sono mai stati sfiorati dal dubbio che Sala non fosse la persona piu' adatta a gestire il dopo Expo?

Il Partito Comunista dei Lavoratori ha denunciato e denuncerà le ruberie dell’ Expo; prima,durante e dopo. E in virtù di questo non ha appoggiato Sala alle elezioni e continuerà la sua ferma opposizione a una giunta che in continuità con quella di Pisapia e con quelle precedenti di centrodestra non fa altro che difendere gli interessi dei poteri forti e del malaffare che gli gira intorno.


Partito Comunista dei Lavoratori
Sezione "Silvio Paolicchi" di Milano