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venerdì 8 luglio 2016

SPACCIATORI DI ODIO!



In tempo di crisi il più povero diventa il primo nemico.
Ma che vita è sapendo che vivi calpestando la dignità altrui? Esigiamo rispetto delle nostre tradizioni ed integrazione nella nostra società e contemporaneamente emarginiamo il diverso.

Del resto il principio di intolleranza verso il migrante è quasi fisiologico nell’ individuo moderno. Il merito è tutto del capitalismo, che ci ha completamente privato della nostra parte migliore, convincendoci che sono tutti potenziali nemici e ognuno si merita ciò che ha. Anche se non tutti hanno le stesse possibilità di ottenere le stesse cose. 
La vita di Emmanuel si è spenta  a Fermo, una provincia sconosciuta ai più, teatro, suo malgrado, di un dramma che ha nel razzismo e nell’odio xenofobo e fascista il suo movente letale. Emmanuel ha avuto il coraggio di ribellarsi e difendere Chinyery, la sua compagna, da quegli insulti inaccettabili. Ma in Italia un gesto così dignitoso può essere anche una colpa, un oltraggio da pagare con la morte.

Emmanuel, 36 anni, di origine nigeriana, era un richiedente asilo fuggito con la compagna Chinyery, di 24 anni, dal terrorismo omicida di Boko Haram. Nel suo paese d’origine aveva perso una figlioletta di 2 anni ed i genitori proprio a causa del terrorismo che sta dilaniando quelle zone. Scappati dalla loro terra, insieme avevano attraversato il Niger e poi raggiunto la Libia. Come la maggior parte dei profughi sub-sahariani e del Corno d’Africa che fuggono dai loro paesi, nel seguire le rotte dei trafficanti per raggiungere il paese libico hanno subito violenze e vessazioni di ogni genere, ma tutto ciò non viene mai ricordato e raccontato a sufficienza. Fa parte di un altro pezzo terribile di un mosaico di soprusi obbligati ritenuti un corollario perfino dalle Commissioni territoriali che valutano la domanda di protezione.
L’odio razziale non è una piaga ora solo di Fermo, ieri delle periferie impoverite delle metropoli, ma è una metastasi che si sta espandendo in qualsiasi provincia, ricca o povera, dal nord al sud del paese.
Sappiamo benissimo che Il razzismo è utile agli spacciatori di odio.
i veri nemici sono loro, il potere e il capitale, e non il più povero. Il capitalismo guadagna sui migranti, li usa per abbassare i salari e aumentare paura e repressione. Attraverso il terrorismo psicologico dei poteri forti, il capitalismo innesca vere e proprie guerre tra poveri e nasconde le più ovvie verità.
Solo la consapevolezza della necessità della lotta di classe e l’unione della parte sfruttata può contrastare le falsità di chi ci vuole schiavi e impauriti.
Indigniamoci di fronte a quanto sta avvenendo, non facciamo finta che sia un caso isolato o il gesto di un folle.

Partito Comunista dei Lavoratori

Pavia sez.”Tiziano bagarolo”

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