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lunedì 14 gennaio 2019

“QUOTA 100” LA FARSA DEL GOVERNO GIALLO VERDE



Il governo Di Maio/Salvini continua a reclamizzare “quota 100” come una delle promesse elettorali mantenute.

Ma cosa c’è di vero?

Le risorse disponibili sono state fortemente ridotte: da 6,7 mld a 4 mld (sono stati dunque tagliati circa 2,7 miliardi di euro). Miliardi presi dalle pensioni medio-basse, non certo dai profitti e dalle rendite, dall'evasione fiscale. Chi sceglierà, o sarà costretto, di andare in pensione con “quota 100” percepirà un assegno decurtato a causa del minore numero di anni di contribuzione, mentre l’età per la pensione di vecchiaia continua ad aumentare. Con le “finestre” differenziate, la pensione verrà erogata dopo tre mesi dalla maturazione nel privato, dopo sei mesi nel pubblico impiego, dopo un anno nella scuola. Inoltre i dipendenti pubblici vedranno il Tfr dopo lunghi anni. Questo sistema, che non mette in discussione il contributivo né l’impianto della legge Fornero, non sappiamo ancora quando partirà effettivamente. Ogni giorno cambiano le date, adesso si parla di aprile 2019, ma non per tutti. Quello che è certo è che “quota 100” si sta rivelando una vera e propria beffa.
Non prevede infatti alcuna  modifica sostanziale ad un  sistema previdenziale ingiusto e  penalizzante la classe operaia,  le donne, i giovani, i lavoratori  precoci, chi svolge lavori  discontinui o gravosi.

Ancora una volta non si  toccano i padroni, i ricchi, i  parassiti, gli evasori, ma si  difendono i loro scandalosi  profitti e privilegi!  

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