Il governo Lega
e M5S, una volta al potere, ha tolto giù la maschera e si rimangia tutte le
promesse della campagna elettorale trovando una giustificazione per tutto pur
di non perdere il consenso dell'elettorato.
La
caratteristica di questo governo populista, repressivo, oppressivo, di attacco
all'emancipazione femminile e ai diritti civili è quella di strumentalizzare le
percezioni delle persone impaurite, farle proprie e trasformarle in misure
reazionarie.
Il governo
giallo/verde porta avanti una visione e una politica nazionalista per affermare
una supremazia nazionale contro ogni ipotesi di solidarietà tra popoli. Si propongono
ai capitalisti come quelli capaci di superare le contraddizioni con l'uso della
forza, del bastone, senza mediazioni con il movimento operaio per garantire il
sistema capitalista.
Il decreto
sicurezza, per esempio, non è rivolto solo contro gli stranieri, che comunque
hanno la peggio, ma intende colpire le lotte con eventuali blocchi stradali e
ferroviari di studenti, dei senza casa e degli operai che riiniziano a dare
segnali di insofferenza allo stato di cose presenti.
Fabbriche in
mano agli stranieri che chiudono, imprese italiane che delocalizzano alla
ricerca di sempre maggiori profitti. Le cose certe sono quelle che abbiamo
visto con il cedimento sulle necessità del capitale con l'Ilva di Taranto, il
gasdotto Tap pugliese e con la riattivazione dei voucher. Altro che governo del
cambiamento!
Lega e M5S
proseguono la linea salva banche e dei condoni, dei loro predecessori. Lasciano
campo libero alle formazioni fasciste, più che mai funzionali al sistema, alla
repressione e allo spargimento della paura.
Dall'altra
parte il PD, dopo la sua fallimentare politica riformista che ha spianato la
strada alla deriva populista, è passato ad una sorta di
"opposizione", insieme a Forza
Italia, entrambi concentrati sulla propria “conservazione”.
Occorre,
dunque, distinguere tra bieca propaganda e realtà e, di conseguenza,
mobilitarsi e organizzarsi per respingere le misure contro il movimento operaio
e la parte più debole e sfruttata che devono essere il perno della difesa dei
propri interessi di classe nella prospettiva di una società socialista che
pensi veramente ai bisogni della maggioranza.
PCL sezione
di Pavia
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