POST IN EVIDENZA

giovedì 29 novembre 2018

ALLA RADICE DELLA VIOLENZA SULLE DONNE



Dopo il 25 Novembre, Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, il governo ha approvato il DDL “Codice Rosso “, una corsia preferenziale per le denunce, indagini più rapide sui casi di violenza alle donne e l'obbligo per i pm di ascoltare le vittime entro tre giorni. 
Se da un lato, molti identificano la donna come soggetto intrinsecamente fragile, dall'altro, all'interno di questa cornice, bisogna anche smascherare la natura di classe che risiede alla radice della violenza sulle donne.
La prima violenza subita dalla donna nel sistema capitalista risponde alla subordinazione sociale cui è da sempre sottoposta: il lavoro precario e sottopagato, l'insicurezza di un orario di lavoro stabile, la cura dei figli, del marito magari disoccupato, degli anziani della famiglia che non avendo una copertura previdenziale colpiscono duplicemente la donna, sfruttata sul lavoro da un lato e costretta ad occuparsi alle mancanze dello Stato sociale dall’altro.
il capitalismo, in questa fase del suo sviluppo, ha spinto la donna sfruttata sotto il giogo dell'oppressione patriarcale, individuando in quest’ultimo come un valido alleato allo sfruttamento dell'intera classe lavoratrice.
La violenza di genere, come ogni prodotto del capitalismo, potrà essere estirpata attraverso una nuova organizzazione, dove le donne e gli uomini saranno nelle medesime condizioni,  con l'unità di classe, per la costruzione di una società dove lavoratrici, lavoratori e la maggioranza della società, hanno diritto a decidere del proprio futuro, senza doversi affidare a sfruttatori, speculatori, parassiti.
Un governo dei lavoratori e delle lavoratrici è l'unico governo che può garantire queste condizioni. Per questo è l'unica vera alternativa.


PCL Pavia

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.