VERSO LE MANIFESTAZIONI DEL FRIDAY FOR FUTURE DEL 27
SETTEMBRE
Quando
movimento Fridays For Future è nato e ha fatto il suo ingresso nella scena
politica italiana e mondiale in molti ne sono rimasti stupiti.
In pochi si
sarebbero aspettati i livelli di partecipazione così ampi della gioventù alle
manifestazioni ambientaliste. In tutto il mondo piazze giovani,
internazionaliste, di massa. E in tutto il mondo un grido: “Cambiamo il
sistema, non il clima!”
Eppure, il
movimento ambientalista, così ampio e così trasversale, così fluido e così
eterogeneo vive, nelle sue complessità, delle contraddizioni e dei pericoli
importanti.
Da un lato
la radicalità delle sue rivendicazioni e dei problemi sollevati, che cozzano in
maniera così evidente con la realtà del capitalismo e minano le basi
dell’intero sistema economico, politico e sociale. Dall’altro il rischio della
strumentalizzazione, delle illusioni di un “capitalismo verde”, del volersi
affidare “ai politici e ai governi” affinché risolvano i problemi e la crisi
ambientale, di cui essi sono complici e fautori allo stesso tempo.
Il Partito
Comunista dei Lavoratori ha seguito e partecipato attivamente alle
mobilitazioni ambientaliste, senza settarismo ma con la consapevolezza della
necessità di portare al suo interno un progetto e una prospettiva coerentemente
anticapitalista e rivoluzionaria.
Se è vero
che il capitalismo è un sistema economico fallito che distrugge l’ambiente, la
consapevolezza della lotta per un altro “sistema”, indicando chiaramente
“quale” sistema, non è qualcosa che spontaneamente il movimento può acquisire.
Da dove
nasce l’ambientalismo? Qual è il rapporto tra marxismo e questione ambientale?
Perché è necessario un ambientalismo che sia anticapitalista? A queste domande
prova a dare risposta l’opuscolo che qui pubblichiamo: Ambientalismo: la
necessità di una prospettiva anticapitalista.
Questo
lavoro non ha certo la pretesa di essere esaustivo e di affrontare tutte le
tematiche collegate alla enorme e complessa questione della riconciliazione tra
uomo e natura.
Speriamo
tuttavia che possa essere uno strumento utile e accessibile a tutti i giovani
(e meno giovani) ambientalisti che vogliano affrontare la tematica
dell’ambientalismo da un punto di vista di classe, anticapitalista e
rivoluzionario.
Perché se
davvero pensiamo che a cambiare debba essere il sistema, e non il clima, allora
dobbiamo armarci degli strumenti teorici e politici che davvero possono
trasformare slogan ed aspirazioni in realtà concreta.
Buona
lettura!
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