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venerdì 8 marzo 2019

8 MARZO: UNA LOTTA ANTICAPITALISTA, ANTIFASCISTA E INTERNAZIONALISTA

Il Partito comunista dei lavoratori sostiene lo sciopero internazionale dell'8 marzo lanciato in Italia dal movimento Non Una di Meno e sostenuto da varie sigle sindacali: Il Sindacato è un'altra cosa- Opposizione CGIL, CUB, SIAL COBAS; SLAI COBAS per un sindacato di classe, SGB, USB, Si Cobas e ADL Cobas. In questi mesi e settimane tante e tanti RSU e delegati sindacali hanno provato a costruire lo sciopero nei propri luoghi di lavoro, consapevoli che la battaglia per la liberazione delle donne e quella per il miglioramento delle condizioni di lavoro e di vita di tutte e tutti sono indissolubilmente legate. In questo senso, ci pare gravissima la scelta della CGIL guidata da Maurizio Landini di boicottare, se non proprio sabotare questa giornata di lotta, indicendo in questa data iniziative indipendenti con Cisl e Uil o convocando assemblee generali di categoria.
Noi riteniamo si debba portare avanti un programma di rivendicazioni che parta dalla difesa del lavoro, unico effettivo strumento di autodeterminazione, dalla parità salariale all’abolizione di tutte le leggi che hanno reso il lavoro un precario miraggio (Job Act e non solo), dall’abolizione del precariato alla nazionalizzazione, sotto controllo dei lavoratori e delle lavoratrici, delle imprese che chiudono, inquinano o delocalizzano: ci serve lavoro, non un’elemosina di cittadinanza!
La lotta e lo sciopero sono fondamentali proprio perché il governo Salvini – Di Maio ha dichiarato guerra alle donne e sta portando avanti da mesi una offensiva reazionaria contro di esse. Lo vediamo negli attacchi e nei tagli ai consultori pubblici, ai centri antiviolenza e alle case della donna, spazi di autonomia e autodeterminazione delle donne. Lo vediamo nel disegno di legge Pillon, che rende macchinosa, costosa e dolorosa l'esperienza del divorzio e che rappresenta un esplicito tentativo per impedire alle donne di lasciare i mariti, anche quelli violenti. Lo vediamo nella retorica nazionalpopolare di santificazione della maternità da un lato e dall'altro dall'attacco al congedo di maternità che elimina l'obbligo di sospensione dal lavoro al settimo mese e permette di lavorare fino all'ultimo giorno di gravidanza, con evidenti complicazioni sul piano della salute delle lavoratrici e su quello dell'ampiamento degli strumenti di ricatto e
 sfruttamento del padronato nei luoghi di lavoro. Lo vediamo nell'attacco sistematico alla 194 e al diritto all'autodeterminazione sessuale e riproduttiva portato avanti dalla Lega, dalla destra cattolica e da quella neofascista: è estremamente preoccupante che dopo Verona stiano aumentando le città che si dichiarano “pro-life”, il tutto con la benedizione della Chiesa cattolica, un vero e proprio nemico e strumento di oppressione delle donne.
Rivendichiamo l’abolizione dell’obiezione di coscienza e la rimozione del personale obiettore dagli ospedali pubblici, nonché la fine delle erogazioni statali alle strutture private. Fuori i religiosi dalla nostra vita e dalla nostra salute. Rivendichiamo inoltre un welfare statale che non ci renda schiave all’interno della famiglia, con l’istituzione di un ampio programma di servizi sociali che si prenda in carico l’enorme quantità di lavoro di cura che oggi pesa sulle spalle delle donne.
Infine dobbiamo denunciare quanto la Chiesa cattolica rappresenti un nemico comune e uno strumento di oppressione delle donne . ad esempio in tutto il Sud America, Spagna, Italia, Polonia ecc., e per questo motivo crediamo che una delle sfide del movimento internazionale delle donne deve essere quella di fare propria la rivendicazione della separazione fra Stato e Chiesa.

OCCORRE UNA MOBILITAZIONE FEMMINISTA INTERNAZIONALE SULLE DIRETTRICI DELL’ANTIFASCISMO E DELL’ANTICAPITALISMO.

Per questo è necessaria la costruzione di un fronte vasto che unifichi il movimento delle donne, la rete dei centri antiviolenza, tutte le associazioni democratiche e antifasciste, le organizzazioni dei lavoratori e delle lavoratrici per costruire un'opposizione a questo governo e alle sue politiche reazionarie… Porteremo questa proposta di unità a tutte le organizzazioni del movimento operaio, con pieno coinvolgimento del sindacalismo di classe.. Per questo continueremo come abbiamo fatto fino a oggi come partito, una battaglia controcorrente e di opposizione dentro la cgil, per contrastare il colpevole immobilismo della sua linea della maggioranza.

Per saperne di più -> La lotta delle Donne


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