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martedì 9 ottobre 2018

CHAMPIONS LEAGUE POLITICA



C'è una Champions League nel mondo, c'è una Champions League per la spartizione dei mercati internazionali, delle materie prime, della manodopera a basso costo, una Champions League tra le grandi industrie, le grandi banche e i loro stati di riferimento per spartirsi l'economia del mondo e le risorse nel nuovo mondo globalizzato.
Tutto questo è emerso dopo il crollo del muro di Berlino e quindi dal fallimento di burocrazie parassitarie che dominavano in quei paesi. L'Unione Europea nasce sullo nuovo sfondo storico per una ragione molto semplice: partecipare alla Champions League.
Le classi dirigenti europee, in particolare i principali stati di riferimento Francia, Germania decidono di mettere insieme le proprie risorse, i propri interessi per vedere di costruire un polo economico continentale capace di contendere e agli Stati Uniti da un lato e alle emergenti economie asiatiche dall'altro, la spartizione del mondo.
Peccato che a questa Champions League degli industriali, dei banchieri, dei capitalismi europei, hanno partecipato anche i lavoratori, i precari, i disoccupati europei, ma hanno partecipato non come giocatori in campo e neppure come sostituti in panchina, hanno partecipato come vittime sacrificali.
C'è una ragione in tutto questo: se classi dirigenti europee vogliono competere per la spartizione del mercato mondiale con cinesi e indiani da un lato e Stati Uniti dall'altro è inevitabile che la competizione si giochi sull' abbattimento dei costi e la massimizzazione dei profitti. Questo ha comportato politiche di massacro sociale, precarizzazione dei giovani in tutta Europa di là dalle frontiere.
Abbiamo vissuto e sperimentato in questi anni le politiche di smantellamento della previdenza pubblica, della sanità, l'abbattimento delle spese per l'istruzione e quant'altro.
Questa Champions League dell'universo internazionale è una grande illusione, una struttura capitalistica della società in cui ci dicono che c'è la democrazia ma a dettare legge è una piccola minoranza di industriali e di banchieri sulla maggioranza della società.
L’anticapitalismo non è una ideologia morta, al contrario pensiamo che abbia un futuro storico davanti a sé proprio nelle condizioni di miseria annunciata di questa Unione Europea.


PCL sezione di Pavia

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