Intervista
del quotidiano La Repubblica a Marco Ferrando, portavoce nazionale del Partito
Comunista dei Lavoratori
L'anticapitalistmo
dice No al referendum sul taglio dei parlamentari del 20 e 21 settembre. E
Marco Ferrando, portavoce del Partito Comunista dei Lavoratori di ispirazione
trotskista, spiega così le sue ragioni: "Ci sembra una truffa populista.
Questa legge di marca grillina si pone nel lungo solco del populismo
reazionario degli ultimi venti anni, che come tratto distintivo ha il disprezzo
della rappresentanza".
Ferrando,
per voi la democrazia non si misura con il numero dei parlamentari.
Il contenuto
della legge costituzionale proposta ha il segno dell'antiparlamentarismo
reazionario, di cui si è nutrito l'intero corso della seconda Repubblica,
alimentando l'antipolitica.
Il populismo
anti-casta è dunque un diversivo?
"Esatto,
si è cercato di dirottare contro i politici e i parlamentari una rabbia sociale
legata all'austerità e ai sacrifici subiti dai lavoratori per evitare che si
rivolgesse contro le classi dominanti del Paese: banchieri, azionisti e
capitalisti".
La
rappresentanza democratica è subordinata alla governabilità?
Sì il
governo è tutto, il parlamento è nulla e questa campagna per il taglio delle
poltrone è figlia di questo lungo corso politico che ha mascherato e
giustificato una politica antioperaia e antipopolare.
Perché tutti
i partiti di governo hanno votato a favore di questa legge?
Perché sono
sono tutti i partiti che si sono alternati in questi anni a gestire politiche
di austerità e sacrifici contro la maggioranza della società. E che non potendo
raccogliere consenso su queste politiche hanno dovuto ricorrere ai diversivi
populisti che hanno come tratto comune il disprezzo della rappresentanza.
Grillismo, renzismo e salvinismo sono il prodotto di questa lunga stagione
reazionaria.
Anche il
centrosinistra ha avallato il populismo di Lega e M5S?
Il
centrosinistra è stato uno degli artefici e promotori della seconda Repubblica
di leggi elettorali maggioritarie che rinunciano al principio della
rappresentanza. E l'hanno fatto per legittimare istituzionalmente governi di
minoranza.
Nel PD però
ci sono molte voci contrarie.
Sono maldipancia
fisiologici dei liberal-borghesi dopo che si sono inchinati e piegati a
campagne pupuliste e reazionarie. In alcuni casi vedo anche calcoli meramente
autoconservativi. Pd, LeU e Sinistra Italiana hanno fatto una conversione a U
cambiando il no alla legge grillina, salviniana, meloniana e forzitaliota pur
di governare con il M5S.
Il M5S sta
implodendo?
Scusi il
gioco di parole, ma da forza antisistema il M5S è diventato il partito di
governo buono per tutti i governi, pur di essere al governo. Il trasformismo
politico dei cinquestelle e del presidente Conte è un pezzo di letteratura
politica.
Il vostro no
si distingue dagli altri?
Il nostro no
si distingue nettamente da quello di forze borghesi liberali o di sinistra
riformista. Noi non ci identifichiamo nella cosiddetta 'Repubblica
democratica', ovvero nelle istituzioni dello Stato democratico-borghese. Noi
siamo per la democrazia dei lavoratori e delle lavoratrici, in cui nessun
eletto abbia un privilegio sociale, come nella tradizione dei consigli operai.
Ci sarete
anche voi domenica 12 in piazza Santi Apostoli a Roma?
Non abbiamo
aderito alla comitato nazionale per il No, ma distribuiremo il nostro
volantino.
L'emergenza
Covid ha rafforzato il governo a scapito del Parlamento?
I cosiddetti
dpcm sono atti monocratici che diventano prassi vigente, un obbrobrio persino
dal punto di vista costituzionale borghese che non è il mio. L'emergenza
sanitaria rischia di diventare il volano di una valanga sulle condizioni
materiali di vita delle persone come mai le nostre generazioni hanno vissuto
dal Dopoguerra.
Monica
Rubino
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.