Testo del
volantino distribuito in occasione della giornata mondiale per il diritto
all'aborto
Il 28
settembre è la giornata mondiale per il diritto all’aborto libero, sicuro e
gratuito. Un diritto che in molti paesi del mondo è ancora negato, limitato o
che, come in Italia, sta subendo frequenti attacchi. Secondo la morale
borghese, chiunque – eccetto le donne stesse – si può arrogare il diritto di
decidere della nostra vita al posto nostro: dalle campagne pro-fertilità
promossa dal ministro Lorenzin, a quelle pro life sponsorizzate dalla Chiesa
cattolica, che sul controllo del corpo delle donne costruisce una parte
importante della sua ideologia.
Attraverso l’obiezione di coscienza di medici e infermieri, chiave di volta per la lobby antiabortista della destrutturazione della legge 194, si continua a rendere difficilmente praticabile, o impossibile, una scelta di autonomia. La maternità, santificata ancora oggi dai settori più retrivi e bigotti come il “naturale” destino di ogni donna, diventa quindi un terreno di battaglia contro la nostra autodeterminazione.
Le donne in tutto il mondo hanno lottato contro tutto questo, pretendiamo ora di dire basta e di avere le garanzie dei nostri diritti.
CONTRO la privatizzazione del sistema sanitario portata avanti dal sistema capitalista che taglia le spese sociali e riduce i servizi ospedalieri a vantaggio dei profitti sulla "salute".
CONTRO la collocazione delle donne in attesa di abortire nei reparti di maternità: basta con le forme di colpevolizzazione delle nostre scelte.
PER l'abolizione dell’obiezione di coscienza che costringe le donne a fare scelte illegali e rischiose. Assunzioni solo dei non obiettori.
PER il diritto all’aborto sicuro, libero e gratuito.
PER la ricostruzione dei consultori laici e autogestiti, luoghi dell'organizzazione delle donne, oltre che punti di riferimento essenziali per la contraccezione, la salute, la libera gestione dellla sessualità.
PER la diffusione della cultura anticoncezionale e di informazioni sulla pillola abortiva e per l’accesso libero e gratuito agli anticoncezionali e alla pillola abortiva.
Che la battaglia per l’autodeterminazione e per la liberazione sessuale si inscriva in una vertenza generale per la liberazione dall’oppressione patriarcale e dallo sfruttamento capitalista
Attraverso l’obiezione di coscienza di medici e infermieri, chiave di volta per la lobby antiabortista della destrutturazione della legge 194, si continua a rendere difficilmente praticabile, o impossibile, una scelta di autonomia. La maternità, santificata ancora oggi dai settori più retrivi e bigotti come il “naturale” destino di ogni donna, diventa quindi un terreno di battaglia contro la nostra autodeterminazione.
Le donne in tutto il mondo hanno lottato contro tutto questo, pretendiamo ora di dire basta e di avere le garanzie dei nostri diritti.
CONTRO la privatizzazione del sistema sanitario portata avanti dal sistema capitalista che taglia le spese sociali e riduce i servizi ospedalieri a vantaggio dei profitti sulla "salute".
CONTRO la collocazione delle donne in attesa di abortire nei reparti di maternità: basta con le forme di colpevolizzazione delle nostre scelte.
PER l'abolizione dell’obiezione di coscienza che costringe le donne a fare scelte illegali e rischiose. Assunzioni solo dei non obiettori.
PER il diritto all’aborto sicuro, libero e gratuito.
PER la ricostruzione dei consultori laici e autogestiti, luoghi dell'organizzazione delle donne, oltre che punti di riferimento essenziali per la contraccezione, la salute, la libera gestione dellla sessualità.
PER la diffusione della cultura anticoncezionale e di informazioni sulla pillola abortiva e per l’accesso libero e gratuito agli anticoncezionali e alla pillola abortiva.
Che la battaglia per l’autodeterminazione e per la liberazione sessuale si inscriva in una vertenza generale per la liberazione dall’oppressione patriarcale e dallo sfruttamento capitalista
Partito Comunista dei Lavoratori - Commissione contro le
oppressioni di genere
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