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Il 17 maggio
si terrΓ un'importante azione di sciopero generale nella scuola contro la
politica del governo; per un contratto di svolta della categoria ma anche
contro i progetti di autonomia differenziata e di regionalizzazione dei
rapporti contrattuali.
Doveva essere uno sciopero unitario, giΓ peraltro indetto unitariamente da tutte le principali organizzazioni sindacali. Ma i gruppi dirigenti di CGIL, CISL e UIL l'hanno revocato in cambio di una manciata di generiche promesse. La revoca Γ¨ grave, sindacalmente e politicamente.
Γ grave sindacalmente, perchΓ© il governo non ha concesso nulla: gli “impegni” contrattuali sono scritti sulla sabbia, tanto piΓΉ alla vigilia di una nuova legge di stabilitΓ tutta imperniata sulla sterilizzazione delle aliquote IVA e dunque su inevitabili tagli alla spesa. Le cifre circolate sui possibili aumenti contrattuali sono non a caso del tutto irrisorie. Inoltre restano inalterati i progetti di scardinamento del contratto nazionale nel nome delle autonomie regionali: le garanzie sull'unitΓ giuridica degli insegnanti sono solo parole, a fronte del fatto che Lombardia, Veneto, Emilia hanno concordato col governo nuovi poteri in merito a contratti regionali integrativi circa l'organizzazione e il rapporto di lavoro del personale dirigente, docente, amministrativo, tecnico, ausiliario. E proprio la Lega sta oggi rilanciando il disegno delle autonomie differenziate come terreno centrale dell'azione di governo.
La revoca dello sciopero Γ¨ grave politicamente. Significherebbe regalare a un governo reazionario la pace sociale, rimuovere l'ingombro di un'opposizione di massa alla vigilia delle elezioni europee. Non a caso la Lega di Salvini e il suo ministro della Pubblica Istruzione hanno festeggiato la ritirata della CGIL con un sorriso a trentadue denti, mentre decine di migliaia di lavoratori della scuola, giΓ in via di mobilitazione, l'hanno respinta e contestata.
Per questo il PCL sostiene la decisione importante di diversi sindacati di base, dell'opposizione interna della CGIL, di numerose associazioni di difesa della scuola pubblica, di mantenere e rilanciare lo sciopero della scuola del 17 maggio, a difesa di tutti i lavoratori e le lavoratrici della scuola, contro i progetti del governo Salvini-Di Maio.
Solo lo sviluppo di un'opposizione di massa al governo delle destre, dal versante delle ragioni del lavoro, puΓ² sgombrare il campo dalle attuali tendenze reazionarie e aprire dal basso una nuova prospettiva. Per questo il PCL impegna i propri militanti e iscritti a partecipare e sostenere, in tutte le forme possibili, le iniziative di lotta del 17 maggio.
Doveva essere uno sciopero unitario, giΓ peraltro indetto unitariamente da tutte le principali organizzazioni sindacali. Ma i gruppi dirigenti di CGIL, CISL e UIL l'hanno revocato in cambio di una manciata di generiche promesse. La revoca Γ¨ grave, sindacalmente e politicamente.
Γ grave sindacalmente, perchΓ© il governo non ha concesso nulla: gli “impegni” contrattuali sono scritti sulla sabbia, tanto piΓΉ alla vigilia di una nuova legge di stabilitΓ tutta imperniata sulla sterilizzazione delle aliquote IVA e dunque su inevitabili tagli alla spesa. Le cifre circolate sui possibili aumenti contrattuali sono non a caso del tutto irrisorie. Inoltre restano inalterati i progetti di scardinamento del contratto nazionale nel nome delle autonomie regionali: le garanzie sull'unitΓ giuridica degli insegnanti sono solo parole, a fronte del fatto che Lombardia, Veneto, Emilia hanno concordato col governo nuovi poteri in merito a contratti regionali integrativi circa l'organizzazione e il rapporto di lavoro del personale dirigente, docente, amministrativo, tecnico, ausiliario. E proprio la Lega sta oggi rilanciando il disegno delle autonomie differenziate come terreno centrale dell'azione di governo.
La revoca dello sciopero Γ¨ grave politicamente. Significherebbe regalare a un governo reazionario la pace sociale, rimuovere l'ingombro di un'opposizione di massa alla vigilia delle elezioni europee. Non a caso la Lega di Salvini e il suo ministro della Pubblica Istruzione hanno festeggiato la ritirata della CGIL con un sorriso a trentadue denti, mentre decine di migliaia di lavoratori della scuola, giΓ in via di mobilitazione, l'hanno respinta e contestata.
Per questo il PCL sostiene la decisione importante di diversi sindacati di base, dell'opposizione interna della CGIL, di numerose associazioni di difesa della scuola pubblica, di mantenere e rilanciare lo sciopero della scuola del 17 maggio, a difesa di tutti i lavoratori e le lavoratrici della scuola, contro i progetti del governo Salvini-Di Maio.
Solo lo sviluppo di un'opposizione di massa al governo delle destre, dal versante delle ragioni del lavoro, puΓ² sgombrare il campo dalle attuali tendenze reazionarie e aprire dal basso una nuova prospettiva. Per questo il PCL impegna i propri militanti e iscritti a partecipare e sostenere, in tutte le forme possibili, le iniziative di lotta del 17 maggio.
Partito
Comunista dei Lavoratori
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