Lo slogan “Prima
gli italiani” si basa sui presunti privilegi di cui godrebbero i lavoratori
immigrati e sui presunti danni che deriverebbero dalla loro presenza.
Oggi questi “slogan”, direttamente o indirettamente, sono utilizzati per paralizzare e ostacolare l’azione di lotta degli operai in difesa dei propri interessi economici e politici.
L’attenzione e la lotta degli operai italiani viene, così, deviata contro i lavoratori provenienti da altri paesi, che vengono additati come la causa dei loro problemi.
Operai rumeni, albanesi, marocchini, ucraini, pakistani, etc. sono utilizzati a livelli di sfruttamento altissimi da padroni e i padroncini, da affaristi e speculatori che affittano a loro topaie a prezzi da capogiro. Sono i caporali che li tormentano per far rispettare i “Diktat” imposte dalle aziende.
Oggi questi “slogan”, direttamente o indirettamente, sono utilizzati per paralizzare e ostacolare l’azione di lotta degli operai in difesa dei propri interessi economici e politici.
L’attenzione e la lotta degli operai italiani viene, così, deviata contro i lavoratori provenienti da altri paesi, che vengono additati come la causa dei loro problemi.
Operai rumeni, albanesi, marocchini, ucraini, pakistani, etc. sono utilizzati a livelli di sfruttamento altissimi da padroni e i padroncini, da affaristi e speculatori che affittano a loro topaie a prezzi da capogiro. Sono i caporali che li tormentano per far rispettare i “Diktat” imposte dalle aziende.
E’ lo Stato attraverso
leggi come il “Decreto sicurezza.
“Prima gli
italiani” serve a far dimenticare la classe, la solidarietà, spegnere con ogni
mezzo la coscienza di classe dei lavoratori e favorire la loro divisione e la
loro collaborazione.
La colpa è sempre dello straniero che dev’essere schiacciato come capro espiatorio della disoccupazione, dei bassi salari, della miseria dilagante.
La colpa è sempre dello straniero che dev’essere schiacciato come capro espiatorio della disoccupazione, dei bassi salari, della miseria dilagante.
Non sono
loro che portano via il lavoro, che impongono licenziamenti e sacrifici. Non
sono loro a causare la disoccupazione e l’impoverimento di massa. Non è
l’accoglienza ai migranti a causare il debito, ma i regali a banche e padroni,
l’evasione fiscale, la corruzione e gli sprechi.
Bisogna, invece, lottare affinché tutti i lavoratori abbiamo assicurato un lavoro dignitoso, per farla finita con i veri privilegiati, lottare per rovesciare il tavolo, lo stato di cose presente, e con esso tutti coloro che si schierano a difesa di questo sistema.
Bisogna, invece, lottare affinché tutti i lavoratori abbiamo assicurato un lavoro dignitoso, per farla finita con i veri privilegiati, lottare per rovesciare il tavolo, lo stato di cose presente, e con esso tutti coloro che si schierano a difesa di questo sistema.
Lottare,
insomma, organizzati per un avvenire socialista, che è tutto da conquistare.
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