E' dagli anni '80 del secolo scorso difatti che la CGIL riveste un ruolo frenante dei lavoratori in nome delle 'compatibilità' col sistema di sfruttamento capitalistico. Tutti i provvedimenti antisociali, dalle pensioni alle privatizzazioni dei servizi pubblici, alla precarietà e alla flessibilità, alla moderazione salariale che ha portato l'Italia all'ultimo posto nei salari e negli stipendi, sono passati col consenso o col silenzio-assenso dei confederali.
Se le condizioni dei lavoratori e delle lavoratrici sono pessime ciò è dovuto a chi non li ha difesi finora, a chi ha portato la contrattazione dentro i meccanismi più truci del neoliberismo.
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