Il prossimo
23 marzo si terrà a Roma una grande manifestazione nazionale NO TAV e delle
altre strutture di lotta per la difesa del territorio nazionale.
La protesta
non si fermerà e acquisterà ancora più forza se saprà fare completamente piazza
pulita delle illusioni verso i partiti borghesi, vecchi e nuovi.
Il Partito
Comunista dei Lavoratori è nettamente collocato sul fronte No TAV, a partire da
una motivazione di classe e da un progetto alternativo di società.
Sosteniamo con convinzione la lotta del popolo NO TAV e degli altri movimenti ambientalisti e denunciamo i provvedimenti repressivi verso i militanti, a cui va la nostra solidarietà.
Sosteniamo con convinzione la lotta del popolo NO TAV e degli altri movimenti ambientalisti e denunciamo i provvedimenti repressivi verso i militanti, a cui va la nostra solidarietà.
Non siamo
per principio contro le grandi opere, nel nome del “piccolo è bello”. Vi sono
grandi opere obiettivamente necessarie anche nel campo dell'alta velocità,
magari disertate o passate in secondo piano dai governi borghesi. Né vale il
concetto dell'opposizione di principio alle grandi opere per il fatto che
coinvolgono gli interessi di potentati economici. Neppure può essere eretto a
criterio assoluto la contrarietà a una grande opera da parte di settori
popolari dei territori direttamente interessati, perché a certe condizioni un
interesse generale può essere prioritario rispetto a interessi locali. La
stessa storia generale delle ferrovie lo dimostra.
Da questo punto di vista, ogni cultura comunitaria che declini la dimensione territoriale del movimento come nuovo modello di soggettività antagonista alternativa alla dimensione generale di classe ci pare non solo sbagliata ma pericolosa.
Lottiamo per
la tutela dell’ambiente e il rispetto
degli equilibri naturali, l’aumento
della spesa sociale per la
manutenzione e il riassetto idrogeologico
del territorio.
Inseriamo la
lotta per l’ambiente in quella generale contro il sistema di sfruttamento capitalista, il vero responsabile del disastri ambientali e delle speculazioni a danno dei territori.
La TAV è
diventata una croce per il governo reazionario, in particolare per il M5S.
Il M5S di
governo ha già capovolto le proprie promesse elettorali in relazione alla
vicenda TAP, esponendosi ad una contestazione frontale delle popolazioni
salentine e di settori significativi di propri attivisti. Una nuova
capitolazione di M5S sul TAV potrebbe innescare un effetto valanga in termini
di credibilità pubblica del partito, ben al di là della Val Susa. Al tempo
stesso la Lega di Salvini, già in tensione col proprio blocco imprenditoriale
del Nord, ha difficoltà a subire un vero blocco della TAV, e preme sul M5S per
rimuovere ogni veto.
Respingere le mediazioni-truffa, battersi per bloccare la TAV, è anche una forma di opposizione politica a un governo reazionario, xenofobo, truffaldino e ai suoi progetti di stabilizzazione.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.