Il 18 marzo
del 1978 otto colpi di pistola uccidono in via Mancinelli, a Milano, Fausto
Tinelli e Lorenzo Iannucci, diciottenni, attivisti del centro sociale
Leoncavallo. Fausto e Iaio sono impegnati anche nella lotta allo spaccio nel
quartiere, il popolare Casoretto. L’omicidio dei due ragazzi segna uno
spartiacque nella storia del movimento della sinistra milanese in tempi molto
pesanti, segnati dalle manifestazioni e dalle violenze contrapposte dei
movimenti giovanili di destra e di sinistra. Sono i giorni dal rapimento Moro,
della strategia della tensione, degli scontri di piazza. Arriva la
rivendicazione dei Nar, formazione neofascista, ma dopo una lunga vicenda
processuale, il caso di Fausto e Iaio sarà archiviato: le prove a carico degli
estremisti di destra Massimo Carminati, Claudio Bracci e Mario Corsi, non sono
considerate sufficienti.
Dal 1978
Milano ricorda quel giorno come uno di quelli che fanno storia.
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