Il Partito
Comunista dei Lavoratori con il suo programma si impegna per
IL DIRITTO
ALLA CASA
Requisire le
case sfitte, a partire da quelle detenute dalle grandi società immobiliari, e
porle a disposizione della popolazione povera e bisognosa.
Requisire le
grandi proprietà immobiliari del Clero (esclusi i luoghi di culto), e usarle a
fini sociali sotto controllo pubblico, a partire da strutture autogestite per i
giovani e di strutture di ritrovo per anziani.
Istituzione
di un fondo a sostegno degli affitti per offrire garanzie di continuità alle
famiglie, una sorta di canone sociale diviso in due parti, una versata
dall’inquilino, l’altra dal fondo di sostegno sociale.
Blocco
totale ed a tempo indeterminato degli sfratti in corso, il diritto alla casa
non è uno slogan, rientra nei bisogni primari, non è un fatto privato ma
politico.
IL LAVORO
Promuovere
un autonomo controllo, col pieno coinvolgimento di comitati di quartiere e
strutture sindacali per censire in modo capillare tutti i casi di sfruttamento
odioso del lavoro nero e irregolare, di evasione fiscale e contributiva.
Imporre la
regolarizzazione dei lavoratori sfruttati o la requisizione delle aziende
responsabili e investire le risorse così recuperate nell'assunzione a tempo indeterminato di tutti i precari della pubblica amministrazione.
L’AMBIENTE E
IL TERRITORIO
No alla
cementificazione selvaggia del territorio, è ora di dire basta ai regali
concessi dalla destra ai soliti costruttori.
Stop a tutte
le costruzioni, sia in orizzontale sia in verticale, per riesaminare tutti i
piani integrati d’intervento in cantiere.
NO ALLA
PEDEMONTANA!
Lunga 157 km
totali, invaderà anche Lissone a ridosso di S.Margherita nel tratto C. Il
progetto, già attuato in parte, crea un ulteriore grave impatto sul territorio,
senza produrre per i cittadini benefici riguardo la viabilità e l’urbanistica.
IL PCL
RIVENDICA:
• La
centralità del riuso pubblico e popolare del territorio;
• Una nuova
politica dei trasporti per ripubblicizzare il settore (sia su ferro che su
gomma);
• La lotta
contro gli interessi speculativi (appalti, sub appalti, lavoro nero e
precario…) che dilapidano risorse finanziarie pubbliche che potrebbero essere
utilizzate in modo ben diverso.
IL SOCIALE
Rifiutare di
subordinarsi al Patto Finanziario di Stabilità che sta strangolando i Comuni a
vantaggio delle banche e ripudiare il debito pubblico contratto con le banche:
le risorse così risparmiate e recuperate vanno investite nei servizi pubblici e
sociali, a tutela dei lavoratori e della popolazione povera.
Opporsi al
finanziamento regionale delle cliniche private, a vantaggio della sanità
pubblica e della cancellazione dei tickets.
Abolire il
finanziamento pubblico di scuole private, laiche o confessionali, devolvendo le
risorse così risparmiate all’istruzione pubblica e agli asili.
Creazione di
scuole materne ed asili nido completamente pubblici, abolendo lo sbarramento
numerico.
Abbattere i
privilegi istituzionali: sindaco, assessori, dirigenti del Comune e delle
aziende comunali dovranno avere uno stipendio non superiore a quello di un
operaio specializzato. Le risorse così liberate dovranno partecipare al
finanziamento di un salario sociale ai disoccupati in cerca di lavoro.
Tutti i
servizi sociali devono essere pubblici, sotto controllo sociale. Tutte le
aziende e servizi privatizzati a Lissone in tanti anni, vanno recuperati al
controllo pubblico.
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