È con grande dispiacere che abbiamo appreso, con oltre due settimane di ritardo, la scomparsa, il 21 giugno, a 89 anni, del nostro compagno Vito Basilico, storica figura di dirigente del movimento operaio. Il ritardo è dovuto al fatto che il compagno, da tempo malato, non partecipava più da diversi anni alle nostre riunioni. Circa una volta al mese uno di noi lo sentiva e di tempo in tempo passava a trovarlo, anche per consegnarli, al momento relativo, la nuova tessera annnuale del partito. Purtroppo la figlia del compagno, che non viveva con lui, non faceva politica, ci conosceva poco e non ci ha informato del fatto.
Vito Basilico fu, negli anni delle grandi lotte operaie del 1968-71, il principale leader degli operai e del consiglio di fabbrica della Pirelli di Milano, allora un'azienda grandissima, con molte migliaia di lavoratori.
Militante del Pci e dirigente nazionale del sindacato dei lavoratori della gomma della Cgil, diresse lotte che, insieme a quelle della Fiat e dell'Alfa, furono la punta più alta di una lotta di massa che creò una situazione prerivoluzionaria. Dirigente corerente, critico e classista si scontrò spesso con la burocrazia dirigente della Camera del lavoro di Milano e del nazionale Cgil ( il nostro sito ha pubblicato nel 2009 una sua intervista su quegli anni, consultabile qui http://www.pclavoratori.it/files/index.php?obj=NEWS&oid=1556 ).
Contemporaneamente si sviluppava la sua critica alla politica del Pci, che divenne rottura di fronte alla strategia del "compromesso storico" con la Democrazia Cristiana. Così, con un gruppo di attivisti sindacali da lui influenzati, si schierò, nella primavera del 1976 a favore del blocco elettorale di estrema sinistra che aveva il nomhee di " Democrazia Proletaria". Quando, con varie traversie, questo si trasformò in partito, Vito ne divenne militante. Con esso entrò nel 1991 nella neonata "Rifondazione Comunista". Sempre coerente e uno dei pochi quadri politici che, invecchiando, invece di andare a destra, radicalizzava a sinistra le sue pozizioni, nel dibattito interno al partito si schierò con la nostra corrente, aderendo prima alla Associazione Marxista Rivoluzionaria, poi al momento della scissione dal Prc, al nostro partito.
Nei primi tempi della nostra vita, nonostante l'età e vari acciacchi, veniva ogni tanto alle nostre riunione, arrivando sulla sua immancabile bicicletta, con cui girava sempre estate e inverno. Più tardi ,le sue difficoltà fisiche gli impedirono di essere presente nella nostra sede, ma rimase sempre iscritto al partito, come detto, parlando con una certa frequenza al telefono con nostri compagni, che lo andavano a trovare alcune volte l'anno.
Con Vito Basilico scompare una grande pagina di storia della lotta di classe e del movimento operaio.
Lo ricorderemo con un più ampio articolo nel prossimo numero del nostro giornale e con una riunione pubblica alla ripresa della piena attività politica a settembre.
Vito Basilico fu, negli anni delle grandi lotte operaie del 1968-71, il principale leader degli operai e del consiglio di fabbrica della Pirelli di Milano, allora un'azienda grandissima, con molte migliaia di lavoratori.
Militante del Pci e dirigente nazionale del sindacato dei lavoratori della gomma della Cgil, diresse lotte che, insieme a quelle della Fiat e dell'Alfa, furono la punta più alta di una lotta di massa che creò una situazione prerivoluzionaria. Dirigente corerente, critico e classista si scontrò spesso con la burocrazia dirigente della Camera del lavoro di Milano e del nazionale Cgil ( il nostro sito ha pubblicato nel 2009 una sua intervista su quegli anni, consultabile qui http://www.pclavoratori.it/files/index.php?obj=NEWS&oid=1556 ).
Contemporaneamente si sviluppava la sua critica alla politica del Pci, che divenne rottura di fronte alla strategia del "compromesso storico" con la Democrazia Cristiana. Così, con un gruppo di attivisti sindacali da lui influenzati, si schierò, nella primavera del 1976 a favore del blocco elettorale di estrema sinistra che aveva il nomhee di " Democrazia Proletaria". Quando, con varie traversie, questo si trasformò in partito, Vito ne divenne militante. Con esso entrò nel 1991 nella neonata "Rifondazione Comunista". Sempre coerente e uno dei pochi quadri politici che, invecchiando, invece di andare a destra, radicalizzava a sinistra le sue pozizioni, nel dibattito interno al partito si schierò con la nostra corrente, aderendo prima alla Associazione Marxista Rivoluzionaria, poi al momento della scissione dal Prc, al nostro partito.
Nei primi tempi della nostra vita, nonostante l'età e vari acciacchi, veniva ogni tanto alle nostre riunione, arrivando sulla sua immancabile bicicletta, con cui girava sempre estate e inverno. Più tardi ,le sue difficoltà fisiche gli impedirono di essere presente nella nostra sede, ma rimase sempre iscritto al partito, come detto, parlando con una certa frequenza al telefono con nostri compagni, che lo andavano a trovare alcune volte l'anno.
Con Vito Basilico scompare una grande pagina di storia della lotta di classe e del movimento operaio.
Lo ricorderemo con un più ampio articolo nel prossimo numero del nostro giornale e con una riunione pubblica alla ripresa della piena attività politica a settembre.
Partito Comunista dei Lavoratori - sezione di Milano
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