Una
persona su tre a rischio povertà.
In Italia negli ultimi tre anni, dal
2011 al 2014, le famiglie assolutamente povere sono cresciute a livello
nazionale di 390 mila nuclei, con un incremento del 37,8% al Sud e del 34,4% al
Centro-Nord. La regione italiana con il più alto rischio di povertà è la
Sicilia (41,8%), seguita dalla Campania (37,7%).
La povertà assoluta è aumentata al Sud rispetto al 2011 del 2,2% contro il +1,1% del Centro-Nord. Nel periodo 2011-2014 al Sud le famiglie assolutamente povere sono cresciute di oltre 190 mila nuclei in entrambe le ripartizioni, passando da 511 mila a 704 mila al Sud e da 570 mila a 766 mila al Centro-Nord.
A livello di reddito, guadagna meno di 12 mila euro annui quasi il 62% dei meridionali, contro il 28,5% del Centro-Nord.
Particolarmente pesante la situazione economica in Campania (quasi il 66% dei nuclei guadagna meno di 12mila euro annui), Molise (70%) e Sicilia (72%).
La povertà assoluta è aumentata al Sud rispetto al 2011 del 2,2% contro il +1,1% del Centro-Nord. Nel periodo 2011-2014 al Sud le famiglie assolutamente povere sono cresciute di oltre 190 mila nuclei in entrambe le ripartizioni, passando da 511 mila a 704 mila al Sud e da 570 mila a 766 mila al Centro-Nord.
A livello di reddito, guadagna meno di 12 mila euro annui quasi il 62% dei meridionali, contro il 28,5% del Centro-Nord.
Particolarmente pesante la situazione economica in Campania (quasi il 66% dei nuclei guadagna meno di 12mila euro annui), Molise (70%) e Sicilia (72%).
Nei prossimi anni si rischia uno 'tsunami' demografico.
Dal 2001 al 2014 la popolazione è
cresciuta a livello nazionale di circa 3,8 milioni, di cui 3,4 milioni al
Centro-Nord e 389 mila al Sud. In dieci anni, dal 2001 al 2014 sono
migrate dal Mezzogiorno verso il Centro-Nord oltre 1 milione 667 mila persone,
di cui 526 mila under 34 e 205 mila laureati.
Il Sud sarà quindi interessato nei prossimi anni da un stravolgimento demografico dalle conseguenze imprevedibili, destinato a perdere 4,2 milioni di abitanti nei prossimi 50 anni, arrivando così a pesare per il 27,3% sul totale nazionale a fronte dell'attuale 34,3%".
Il Sud sarà quindi interessato nei prossimi anni da un stravolgimento demografico dalle conseguenze imprevedibili, destinato a perdere 4,2 milioni di abitanti nei prossimi 50 anni, arrivando così a pesare per il 27,3% sul totale nazionale a fronte dell'attuale 34,3%".
Questa
è la fotografia reale del Paese
Questa situazione, però, è oggi
capitalizzata da altri nemici del mondo del lavoro, non meno pericolosi del
bullo fiorentino. Salvini e Beppe
Grilllo. Si presentano come amici del popolo cercando di aizzarlo contro i
migranti per distoglierlo dall'opposizione a industriali e banchieri!
(Salvini). E che tutto si risolve con un reddito di cittadinanza:
contrapponendo disoccupati e lavoratori, fregando entrambi (Grillo)
CHE FARE?
Bisogna liberarsi di truffatori e ciarlatani, delle tre destre che oggi si contendono il potere: quella di governo (Renzi) e le due di “opposizione” (Salvini e Grillo). Le une e le altre vogliono solo lucrare voti e potere, dividendo gli sfruttati a vantaggio dei capitalisti.
E' necessario che la classe lavoratrice
unisca le forze attorno a un programma che risponda unicamente agli interessi
dei lavoratori, dei precari, dei disoccupati. Un programma che rivendichi la
ripartizione del lavoro, la riduzione dell'orario a parità di paga e il salario
ai disoccupati che cercano lavoro. Un programma contro il capitale finanziario,
che faccia pagare la crisi a chi l'ha provocata, a difesa dei salari, del
lavoro, della scuola, della sanità, delle pensioni.
C'è bisogno di una sinistra che ricostruisca tra i lavoratori e le lavoratrici la coscienza della propria classe. Tutti quelli che negli ultimi 20 anni hanno parlato di sinistra si sono ciclicamente venduti alla classe dominante e ai suoi partiti, in cambio di ministeri e assessorati. Non solo hanno distrutto la sinistra, ma l’hanno screditata a tal punto, che oggi milioni di lavoratori preferiscono astenersi dal voto, sfiduciati, o farsi ingannare dagli imbroglioni “populisti”.
I lavoratori hanno bisogno di un loro partito, autonomo e contrapposto a tutti i loro nemici, unicamente dedito alla loro causa. Un partito che li possa rappresentare e difendere contro il capitalismo. Una partito che riconduca ogni lotta degli sfruttati alla prospettiva di un governo dei lavoratori: l'unico governo che possa fare pulizia.
Il Partito Comunista dei Lavoratori, l'unico partito che non ha mai tradito gli operai, si batte in ogni lotta per questa prospettiva.
C'è bisogno di una sinistra che ricostruisca tra i lavoratori e le lavoratrici la coscienza della propria classe. Tutti quelli che negli ultimi 20 anni hanno parlato di sinistra si sono ciclicamente venduti alla classe dominante e ai suoi partiti, in cambio di ministeri e assessorati. Non solo hanno distrutto la sinistra, ma l’hanno screditata a tal punto, che oggi milioni di lavoratori preferiscono astenersi dal voto, sfiduciati, o farsi ingannare dagli imbroglioni “populisti”.
I lavoratori hanno bisogno di un loro partito, autonomo e contrapposto a tutti i loro nemici, unicamente dedito alla loro causa. Un partito che li possa rappresentare e difendere contro il capitalismo. Una partito che riconduca ogni lotta degli sfruttati alla prospettiva di un governo dei lavoratori: l'unico governo che possa fare pulizia.
Il Partito Comunista dei Lavoratori, l'unico partito che non ha mai tradito gli operai, si batte in ogni lotta per questa prospettiva.
Partito Comunista dei Lavoratori
Pavia sez. “Tiziano Bagarolo”