Le elezioni
del 4 Marzo sono state vinte dal Centro Destra e dal M5S sulle promesse della
Flat Tax, reddito di cittadinanza, abolizione della legge Fornero e contro “sull’invasione dei migranti”.
Emergono, però,
già le prevedibili contraddizioni profonde tra le due componenti (M5S – LEGA)
che hanno dato “vita” al contratto del nuovo governo.
Queste
contraddizioni si possono descrivere con le difficoltà future nell'affrontare
in maniera comune le problematiche concrete sulle quali il governo
misurerà la propria tenuta.
Attualmente la luna di miele del 'governo del cambiamento' è ancora in corso, e i dati sulla percezione del consenso popolare la dicono lunga nel determinare le percezioni sociali. Di contro nessun segnale da parte delle “opposizioni” che possa colpire il governo, sia in Parlamento che nelle piazze prese a contare “il mazzo di carte” in cerca del “jolly in bianco e nero”.
Attualmente la luna di miele del 'governo del cambiamento' è ancora in corso, e i dati sulla percezione del consenso popolare la dicono lunga nel determinare le percezioni sociali. Di contro nessun segnale da parte delle “opposizioni” che possa colpire il governo, sia in Parlamento che nelle piazze prese a contare “il mazzo di carte” in cerca del “jolly in bianco e nero”.
Al momento
l'unico scontro sembra essere quello interno tra poteri con l'inchiesta aperta
dalla Magistratura sul caso della nave Diciotti.
La ragione è
che i disastri politici precedenti hanno lasciato un segno profondo: PD e
“derivati” ed esponenti del vecchio establishment, sono stati giustamente
ritenuti responsabili delle politiche antisociali.
Dunque, il
dibattito sulla legge finanziaria potrebbe essere il primo momento in cui il
governo giallo/verde può andare in difficoltà nella sua tenuta, di fronte al
misurabile dato tra quanto promesso e quanto verrà effettivamente fatto.
Il governo,
molto probabilmente, si scaglierà contro i diktat violenti dell'Unione Europea,
costruendo l'ennesimo nemico pubblico a sostegno della propria incapacità.
Anche la
scadenza europea avrà senza dubbio un peso sui mesi a venire di politica
interna, e i due temi, legandosi tra loro, chiameranno in causa le piazze.
In tutta la
UE la campagna elettorale si farà cercando di polarizzare il corpo elettorale
ancora sul tema migranti, in modo da ottenere una possibile maggioranza di forze
anti immigrazione.
L'estrema
destra, di piazza e in doppio petto, si prepara con passerelle e comizi, a
mettersi in marcia in tutta Europa.
Su un altro
versante, anche in ambiti della “sinistra radicale” e delle varie sigle
sindacali, opera uno spirito di routine, che fa della contestazione del potere
uno spazio di propria caratterizzazione più che un investimento nella
prospettiva di rivoluzione:
Questo retroterra culturale, sempre distorto, rischia di diventare tanto più conservatore nei momenti straordinari della vita politica e sociale.
Questo retroterra culturale, sempre distorto, rischia di diventare tanto più conservatore nei momenti straordinari della vita politica e sociale.
La “catastrofe”
italiana, dentro la più grande crisi dell'Europa capitalista, è esattamente uno
di questi momenti.
Insomma, molto
probabilmente, assisteremo ad una campagna elettorale lunga e piena di “ingannevoli
promesse”.
La verità è
che, come sempre, si ripropone con più forza il nodo di fondo: o il movimento
operaio imporrà la propria soluzione della crisi con un'azione rivoluzionaria
di massa, o la profondità della crisi capitalista trascinerà contro il
movimento operaio tutte le barbarie sociali.
La
costruzione di partiti rivoluzionari in tutto il continente è l'unica risposta
vera alla disperazione sociale che percorre l'Europa.
È l'unica
risposta di fondo alla stessa minaccia reazionaria.
PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI
Pavia sez. “Tiziano Bagarolo”
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.