A pochi
giorni dal dramma di Genova, in attesa di accertare le responsabilità tecniche
e penali del crollo, a Palermo, davanti al negozio Benetton di via Ruggero Settimo,
lontani dai riflettori mediatici, militanti dei centri sociali hanno esposto
uno striscione con scritto "BENETTON: INTRALLAZZI, AFFARI, STRAGI. BASTA
PROFITTI SULLE NOSTRE VITE".
La protesta,
denunciano i militanti, è contro una gestione della “cosa pubblica”
dove ha più importanza la costruzione di grandi opere inutili, rispetto
alla manutenzione e al potenziamento delle infrastrutture esistenti. Una
gestione che impone, in Sicilia, il pagamento del pedaggio autostradale al
Consorzio per le Autostrade Siciliane. Un pedaggio che garantisce alla Regione
incassi milionari. Soldi che non vengono utilizzati in investimenti per la
messa in sicurezza delle strade.
L’iniziativa
ha un messaggio chiaro: i colpevoli sono da ricercare nei privati (Benetton,
Autostrade per l’Italia) e nella politica, colpevole in primo luogo per il selvaggio processo di
privatizzazione che ha regalato miliardi di profitti.
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