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venerdì 23 febbraio 2018

Ferrando: "CasaPound e Forza Nuova vanno messe fuori legge"

Da ‘La Repubblica del 23.02.2018.



Dal "teppismo politico" alla nuova frontiera dei diritti dei lavoratori, ecco la versione del leader di Sinistra rivoluzionaria. "Faccio una proposta all'Anpi: occupiamo preventivamente le piazze prenotate dai neofascisti"
di PAOLO G. BRERA


Da Lotta comunista al Gruppo bolscevico comunista, dalla Lega comunista rivoluzionaria a Democrazia proletaria: il compagno Marco Ferrando - leader di Sinistra rivoluzionaria - uomo "di lotta" lo è sempre stato; ma per un breve momento della sua vita è stato a un passo dall'essere pure "di governo". Finì in lista con Rifondazione, lo buttò fuori Bertinotti dopo un'intervista in cui sostenne il diritto degli iracheni alla lotta armata: avevano appena ucciso 25 italiani a Nassiriya...

Ferrando: ma lo sa che dopo tante battaglie voi comunisti trotskisti siete rimasti gli unici ad avere la parola "sinistra" nel simbolo?
"E' un dato di fatto, sì. Con la candidatura di Grasso Leu è proiettata verso un governo del presidente, e ogni riferimento alla sinistra andava stretto; ma mi stupisco di come Fratoianni e il gruppo dirigente di Sinistra italiana abbia potuto accettare una subordinazione così secca. Quanto a Potere al popolo, che poi è Rifondazione in una veste nuova, mi sembra abbia un'impostazione populista di sinistra, fa grillismo sociale. Anche per loro il riferimento alla sinistra era ingombrante. Noi non abbiamo questo problema".

Che effetto le fa questo "teppismo politico" riaffiorato da Palermo a Perugia?
"E' il capitalismo che ha riportato molto indietro la società. Si è tornati a prima della rivoluzione russa: i razzismi e le xenofobie di un secolo fa; la ripresa di una competizione mondiale per la spartizione delle zone di influenza. Penso soprattutto all'arretramento spaventoso delle condizioni di lavoro: i braccialetti Amazon sono una metafora del lavoro schiavile. C'è la distruzione dei diritti sindacali: con la distruzione dell'articolo 18 il Pd ha realizzato il programma incompiuto di Berlusconi: dieci anni fa sarebbe stato impensabile, eppure è avvenuto. Oggi c'è il caso Embraco: la regressione del capitalismo è in atto".

Ha trascorso una vita in una sinistra poco condivisa, molto marginale. Bello non abbandonare le proprie opinioni, ma dal punto di vista della concretezza... Non si è stancato di starsene ai margini?
"No. Tutti quelli che hanno polemizzato con noi contro la marginalità hanno finito per compromettersi con le politiche dominanti. Potere al Popolo polemizza contro i trozkisti ma nell'ultimo governo Prodi, come Prc, in consiglio dei ministri ha votato la più grande detassazione dei profitti delle imprese e delle banche degli ultimi decenni. L'Ires è scesa dal 34 al 24%, per poi essere ulteriormente detassata da Renzi".

Tagliare le tasse alle imprese è male?
"Non c'è dubbio. Detassare le grandi ricchezze è una politica liberista che formalmente tutta la sinistra contesta. Però se contesti quando sei all'opposizione ma ambisci a governare il sistema... quando sei al governo fai le politiche di austerità. Il governo greco è esemplificativo: Tsipras, citato come un modello, sono due anni che gestisce le politiche della Troika in continuità. Non c'è maggiore marginalità di questo: se oggi la sinistra è al lumicino, lo è perché i suoi leader politici e sindacali si sono ciclicamente compromessi, e il loro popolo finisce per farsi catturare da politiche reazionarie come quelle di Salvini o del M5S".

Nei sondaggi volano Salvini e M5s, non il Pd e Leu ma nemmeno Sinistra rivoluzionaria... Non la fa arrabbiare?  
"Molto. E' il metro di misura politico del fallimento dei gruppi dirigenti della sinistra italiana. Noi indichiamo un'alternativa generale, anticapitalistica".

E' giusto impedire a CasaPound e Fn di manifestare?
"Si, vanno messi fuori legge come organizzazioni fasciste. Ma a farlo non sarà lo Stato, sarà l'iniziativa unitaria e di massa dell'intero campo della sinistra. Faccio un appello a Anpi e Cgil: organizzino un'occupazione preventiva delle piazze prenotate dai fascisti prima del voto per contestarne le manifestazioni. Non deleghiamo l'antifascismo alle istituzioni o alle vendette fai da te".

Per gli aggressori del leader di Forza Nuova a Palermo che fa: condanna o paga l'avvocato come i centri sociali?
"Noi difendiamo qualunque antifascista indipendentemente dal giudizio che possiamo dare sull'opportunità di un'azione compiuta contro i fascisti. Dal punto di vista legale è fuori discussione, dal punto di vista politico proponiamo un'altra linea".

A Macerata sono andati CasaPound e Fn, la sinistra è arrivata dopo e in due manifestazioni separate.
"E' stata una grave diserzione da parte delle forze politiche e sindacali della sinistra. Se anziché fuggire si assumessero l'onere di impedire le iniziative fasciste, questa scelta spazzerebbe il campo da qualsiasi tentazione minoritaria. Più è radicale l'azione di massa, meno c'è spazio per sciocchezze".

Alle elezioni Ferrando brinda se...?
"Brindo quotidianamente. Questa campagna è un duro lavoro controcorrente per sviluppare la coscienza dei lavoratori sulla necessità di rovesciare questo sistema capitalistico".

Bene, ma quanti voti vuole prendere?
"Non abbiamo un obiettivo percentuale. La verità non ha percentuali. In Argentina i trotzkisti hanno preso lo 0,2% per 15 anni alle elezioni, oggi sono quasi al 6% e sono in Parlamento: "Obreros al poder", governo dei lavoratori. E' lo stesso programma per Sinistra rivoluzionaria in Italia.

Con chi non si alleerebbe mai? 
"Non ci penserei proprio con le tre destre".

Vabbè, Salvini-Meloni-Berlusconi lo davamo per scontato...
"Le tre destre sono il Pd, il centrodestra e i Cinque stelle. Contro le tre destre è importante l'unità d'azione della sinistra".

E' giusto dividersi, anche se divisi non si governerà mai?
"La sinistra ha conosciuto un fallimento proprio perché è stata unita: unita con gli avversari del lavoro. Era unita quando si votava l'aumento delle spese militari. Quando varava i tagli sociali, la precarizzazione del lavoro... Il problema è costruire una sinistra vera".

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