Il
centenario della Rivoluzione d'Ottobre è l'occasione per, ritornare alle
origini delle vittorie del movimento rivoluzionario proletario e riflettere sul
che fare per lottare contro la barbarie capitalista e imperialista
A cento anni
di distanza dalla rivoluzione siamo tornati a condizioni di sfruttamento
ottocentesche.
Le continue
crisi capitaliste, l'intensificarsi dello sfruttamento nella ricerca del
massimo profitto continuano inesorabilmente a colpire la classe operaia, le
masse proletarie e popolari.
La scomposizione economica-politica-organizzativa del proletariato e del movimento comunista ha fatto perdere in molti casi anche la memoria storica delle vittorie degli obiettivi storici del proletariato.
La mancanza
di un'organizzazione politica di classe comporta che oggi, spesso, non si lotta
neanche più contro il sistema capitalista, vera causa delle disgrazie, dello
sfruttamento, della disoccupazione, della miseria, della fame, della sete,
delle guerre, dei morti sul lavoro e delle malattie professionali e ambientali,
ma contro i suoi effetti.
Discutere
oggi della Rivoluzione d'Ottobre, delle sue conquiste per gli sfruttati serve
per confrontarci e dibattere come costruire la nostra organizzazione politica
di classe, l'unico strumento con cui la classe operaia può liberarsi dalla
schiavitù salariata, con i proletari coscienti, fra operai comunisti,
avanguardie di lotta e intellettuali onesti.
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