Un intellettuale marxista rivoluzionario
Di Michele Terra
Il compagno
Tiziano Bagarolo morì all'improvviso il 29 settembre del 2010 a seguito di un
attacco cardiaco, dovuto a quello che, post mortem, venne diagnosticata come
una ipertrofia cardiaca. Per circa una settimana venne considerato persona
scomparsa pur essendo deceduto poco dopo il malore che lo colse in un
supermercato. Per giorni né le strutture sanitarie né le forze dell'ordine si
erano degnati di avvisare i familiari. Tiziano aveva solo 54 anni, in gran
parte passati nella militanza marxista rivoluzionaria. Il Partito Comunista dei
Lavoratori perdeva così uno dei suoi principali dirigenti e fondatori, Tiziano
infatti fu tra quei compagni che il giorno successivo le elezioni 2006, che decretando
la vittoria del centro-sinistra aprivano la fase governative di Rifondazione Comunista,
si recavano presso uno studio notarile di Milano a depositare l'atto di nascita
del nuovo partito e relativo simbolo. La costituzione del Partito Comunista dei
Lavoratori era una scelta che veniva da lontano, dopo un processo politico
durato un quindicennio all'interno del PRC, che aveva visto Tiziano Bagarolo
tra i protagonisti, facendo parte per anni del gruppo dirigente più ristretto
che, attraverso le varie formule (Proposta per la Rifondazione Associazione
Marxista Rivoluzionaria Progetto Comunista, le aree congressuali interne al Prc,
ecc), lavorava alla costruzione di un nuovo partito comunista rivoluzionario in
Italia.
Bagarolo
riuscì a coniugare rigore teorico e ruoli dirigenti con rapporti personali tra
compagni e compagne basate sul rispetto
e la correttezza. Forse fu proprio per quest'ultima sua caratteristica
che un sedicente trotzkista del sedicente gruppo Pdac, piuttosto che tacere, al
momento della scomparsa del nostro compagno, scelse di infangare la memoria su
Facebook.
Grande è la
mole di scritti che ci ha lasciato Tiziano spaziando dalla storia del movimento
operaio dalle origini fino al nuovo millennio, articoli su questioni
internazionali, ma soprattutto sulle tematiche ambientali.
Bagarolo fu
sicuramente uno dei primi e tra migliori analisti a coniugare il marxismo,
nella sua versione più autentica e rivoluzionaria, con le tematiche
dell'ecologia, fin dall'emergere con prepotenza di questi "nuovi"
argomenti sullo scenario politico italiano. In realtà fu proprio lui ad
insegnarci che le tematiche di un'ecologia di classe erano tutt'altro che
nuovi, anzi si agganciavano tenacemente nelle tradizioni del movimento operaio:
dalla Dialettica della natura di Engels all'ecologia Sovietica.
Uno dei suoi
testi principali fu proprio “Marxismo ed Ecologia”, oggi purtroppo introvabile
pubblicato nel 1988 per le Nuove Edizioni Internazionali, casa editrice legata
alla Lega Comunista Rivoluzionaria che declinava in termini precisi le
battaglie ecologiste come lotta di classe contro il capitale.
Un marxista
lucido e coerente, un intellettuale militante che avrebbe meritato ben altra
attenzione, soprattutto se paragonato allo squallido paesaggio della sinistra
italiana, di oggi come negli ultimi decenni, occupata quasi senza soluzione di
continuità da personaggi pronti ad ogni capriola, magari bravi analisti e
scrittori brillanti ma con il coraggio della coerenza ben nascosto sotto altri
valori.
Per fortuna,
a oltre cinque anni dalla scomparsa, negli ambienti del piccolo mondo del trotzskismo e della
sinistra di classe italiana la memoria di Tiziano Bagarolo è ancora viva.
Preserveremo
la memoria e l’importante contributo al marxismo, e saremo fedeli al metodo
politico, di fermezza sui principi e flessibilità nella tattica per realizzare
le condizioni della rivoluzione socialista, che Tiziano ha contribuito a dare
al nostro partito.
Partito Comunista dei Lavoratori
Pavia sez. “Tiziano Bagarolo”
Guarda, Michele Serra, che Tiziano è morto proprio mentre stava pubblicando il suo ultimo lavoro sull'ecologia, che puoi trovare col Titolo Lavoro ed energia presso le edizioni Ponsinmor. Non ricordarlo è una grave omissione.
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