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mercoledì 15 aprile 2015

RIPRENDIAMOCI IL NOSTRO TERRITORIO. FERMIAMO LA PEDEMONTANA E L'EXPO CON LA LOTTA


volantino della sezione Brianza del PCL 

Nonostante la contrarietà alla PEDEMONTANA manifestata in questi ultimi anni dalla maggioranza dei cittadini coinvolti, attraverso cortei e assemblee pubbliche, questa inutile opera sta avanzando in modo imperterrito. 
I lavori per le tratte B1 e B2 hanno ormai raggiunto e aggredito una vasto territorio comprensivo dei comuni di Seveso e Cesano Maderno che insieme rappresentano la parte centrale dell’opera. Si tratta di un’area caratterizzata da diverse criticità con un alto tasso di edificazione e con tre attraversamenti ferroviari, dove la PEDEMONTANA amplierà a dismisura buona parte della superstrada Milano-Meda provocando paradossalmente un aumento del traffico su gomma nella zona, anche con rischi generati dagli scavi in zone dove sono seppelliti residui di diossina, eredità del disastro ICMESA del 1976, ancora presente nel sottosuolo non ancora bonificato dopo oltre 35 anni. 
Il costo previsto per i 157 km della PEDEMONTANA è di 5 miliardi di euro, ma le stime, ad opera conclusa, parlano di 8-10 miliardi. In definitiva i fiumi di denaro per le grandi opere sono una succulenta regalia per grandi finanzieri, proprietari immobiliari e speculatori di ogni risma. Infatti è solo di qualche giorno fa la notizia (fonte: la Repubblica) in cui si rileva che i costi sono lievitati del 47%, cioè di quasi 300 milioni di euro. Inoltre non bisogna dimenticare la gara di appalto, vinta nel 2007 dal gruppo Impregilo, falsata "a danno dell'interesse pubblico e della collettività". 
Da sempre il Partito Comunista dei Lavoratori è fermamente contrario alla costruzione della PEDEMONTANA per gli effetti nefasti su un territorio già notevolmente inquinato e cementificato. Si pensi a quanto tale opera inutile significherebbe in termini di devastazione ambientale e acustica e di aumento delle malattie da inquinamento dovuto al passaggio di oltre 100.000 veicoli al giorno. 
Ormai la PEDEMONTANA viene considerata, dal governo PD di Renzi e dal centrodestra, un’opera strettamente collegata a EXPO 2015 per la tanto aberrante quanto illusoria logica delle “grandi opere”, utile per rilanciare l’economia capitalistica. In una tale politica sono pienamente coinvolti il sindaco di Milano Pisapia (SEL) e il leghista Maroni che recentemente hanno espresso insieme pareri più che positivi sia sulle magnifiche sorti progressive di EXPO 2015 sia sul completamento della PEDEMONTANA. PEDEMONTANA ed EXPO sono inserite nello stesso modello economico criminale che riproduce, legittima e normalizza i nuovi orizzonti dello sfruttamento e della mercificazione di ogni ambito umano, materiale e immateriale, trasformando tutto ciò che esiste in strumento di riproduzione del profitto, della rendita e del potere delle classi padronali. 
Esempio perfetto di collaborazione bipartisan, in cui istituzioni e partiti di ogni livello e colore collaborano e concorrono a mettere al servizio del capitale il denaro pubblico e la produzione di norme e leggi. 
Tutto inserito in un contesto di creazione e trasformazione delle città e delle metropoli in vetrine in cui tutto è merce, in cui persone, lavoro, case, aree verdi, beni di prima necessità, servizi, territorio devono essere strumento per il profitto di pochi e lo sfruttamento e l'impoverimento di molti. Il modello EXPO del lavoro dimostra la sostanza normativa del renziano Jobs Act, dove il lavoratore è ipersfruttato, precario, ricattabile, privo di garanzie e diritti sindacali. Infatti saranno 18.000 le persone che lavoreranno gratis per l’EXPO con il beneplacito dei sindacati confederali, in cui i proletari dovranno accontentarsi del lusso di aver contribuito alla realizzazione del grande evento. EXPO significa proporre modelli di città plasmati sull'ostentazione dell'opulenza, della tecnologia, del consumismo, mentre tutto ciò che riguarda le classi sociali sfruttate, alla base della piramide, deve essere allontanato, nascosto nelle periferie, sgomberato, sfrattato, sfruttato fino al suo esaurimento. 
Per il PCL lottare contro PEDEMONTANA ed EXPO significa: lottare contro la devastazione del territorio e la sua trasformazione in merce opporsi al sistema economico capitalistico e alle sue costruzioni politiche mascherate da democrazia rappresentativa organizzare i lavoratori per difendere i loro diritti minimi ottenuti nel passato e rilanciare la conflittualità per il rovesciamento del sistema borghese bloccare la precarizzazione e i licenziamenti e costruire l'organizzazione di classe e il suo partito politico lottare contro le grandi opere del capitale in ogni sua forma, dalle mafie alle multinazionali alle cooperative targate PD lottare contro l'utilizzo del denaro pubblico per il profitto e per la rendita 

PCL sezione Brianza

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