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mercoledì 1 aprile 2015

Il Lupi perde il pelo ma non Incalza



"Scandalo" Incalza e Grandi Opere: Terzo Valico grande affare Continuano a emergere gli "scandali" legati alle grandi opere del capitale anche sui media e sui giornali della propaganda del partito del cemento.
il Movimento NoTav-NoTerzoValico, porta avanti una lotta, criminalizzata e repressa dalla magistratura e dalle forze di polizia, per opporsi ai progetti di devastazione del territorio, di saccheggio delle risorse, di sfruttamento del lavoro in nome di milioni e milioni di euro per le tasche di speculatori, appaltatori e corrotti.

Continuano a emergere gli "scandali" legati alle grandi opere del capitale anche sui media e sui giornali della propaganda del partito del cemento.
Da anni, ormai, il Movimento NoTav-NoTerzoValico, porta avanti una lotta criminalizzata e repressa dalla magistratura e dalle forze di polizia per opporsi ai progetti di devastazione del territorio, di saccheggio delle risorse, di sfruttamento del lavoro in nome di milioni e milioni di euro per le tasche di speculatori, appaltatori e corrotti.
Niente di nuovo, quindi. Per chi, come noi del Partito Comunista dei Lavoratori, condivide e porta avanti questa lotta, sono solo le cornferme dei reali interessi e scopi che si nascondono dietro a questi abomini.
In meno di un mese si è passati dal sequestro del cantiere di Tortona per illeciti, infiltrazioni mafiose e presenza di rifiuti tossici (amianto, tubi in metallo, bidoni con materiali non identificati) alla caduta della testa del direttore del Cociv, Marcheselli, per via dei soliti rapporti ambigui con la 'ndrangheta nella gestione degli appalti e dello smaltimento dei rifiuti (nei cantieri del Terzo Valico come nel Mugello).
Sempre nello stesso arco di tempo sono stati chiusi dal Cociv gli appalti con le ditte che dovevano lavorare ai cantieri di Arquata e Radimero, perchè i finanziamenti per il Terzo Valico si sono già volatilizzati e in questo, sicuramente, una parte del merito va anche alla resistenza e all'ostruzionismo portato avanti dai comitati NoTerzoValico.
Come non considerare, poi, i tragici "incidenti" sul lavoro che si perpetuano sui corpi dei lavoratori ipersfruttati dei cantieri. Il tanto agognato lavoro che dovrebbero portare queste grandi opere non fa che riproporre le condizioni sempre peggiori per i salariati: assenza di sicurezza, contratti precari, ipersfruttamento. Così il 12 Marzo ben due dipendenti sono rimasti schiacciati dal crollo di una parete della galleria e sono stati trasportati in codice rosso a VillaScassi. Ma non sono gli unici; prima di loro un operaio a Trasta ha subito una grave ferita alla mano, rischiando di perderla, e, subito dopo, un lavoratore senegalese ha rischiato la vita schiacciato da un camion.
Grazie alla vigilanza degli attivisti NoTav è stata documentato e scoperto il versamento di cemento nel Rio Traversa del cantiere di Castagnola a Francalto, e chissà quante altre brutture ambientali vengono portate avanti in ossequio alla regola del minimizzare i costi, o meglio esternalizzarli su ambiente e comunità, e massimizzare i profitti.
Last but not Least la grande cupola di corruzione e interessi tra politica, burocrazia, ditte mafiose e amici del cemento scoperchiata recentemente. Una premiata ditta che coinvolge direttamente le alte sfere dello Stato partendo dal potente burocrate Incalza, eterno burattinaio della gestione degli appalti delle grandi opere, amico e sostenitore del Ministro delle Infrastrutture Lupi, con cui ha scritto il programma elettorale di NCD. Incalza ha messo in atto una macchina burocratica a metà tra il legale e il sommerso che garantiva mazzette, regali, appoggi a carriere politiche, appalti e garanzie nei non-controlli, mancata opposizione in caso di lievitamento dei costi.
Come dichiara il sito www.noterzovalico.info, per quanto riguarda il Terzo Valico ciò che è emerso si traduce in: "Le accuse: corruzione, induzione indebita, turbativa d’asta. 
La percentuale che il direttore dei lavori imposto da Incalza, Stefano Perotti, otteneva da ogni grande opera variava tra 1 e 3%. Oltre al direttore dei lavori, Incalza e soci potevano imporre anche consulenze da parte delle società che ricevevano i finanziamenti per le opere dal ministero. 
Per quanto riguarda il Terzo Valico sono stati utilizzati entrambi i sistemi: Incalza impone al Cociv (oggi di Salini, ieri di Gavio) di incaricare Perotti come direttore dei lavori ottenendo dunque una percentuale sui 6,2 miliardi di euro dell’opera, e non contento fa avere a suo genero Alberto Donati una consulenza da 691.797 € dalla finanziaria della famiglia Gavio. Ecco, queste sono le tangenti pagate da Cociv. 
Anche Perotti tiene famiglia: al suo parente con studio a Genova, Giorgio Mor, affida dei lavori e impone l’assunzione del figlio di Lupi. Per incentivarlo gli regala anche un prezioso Rolex." 
Queste non sono che le punte di un immenso iceberg fatto di interessi capitalistici, profitto, sfruttamento, devastazione e mafie. L'unica soluzione per tutti rimane l'opposizione militante ed attivistica a questi progetti, la radicalizzazione e il radicamento di reti di resistenza che sappiano legare le rivendicazioni dei lavoratori a quelle delle popolazioni colpite dalle Grandi Opere inutili, in una strenua lotta al capitale, alle istituzioni borghesi e al loro malaffare. 

Il PCL continua e continuerà a sostenere e difendere la lotta per la difesa del territorio e dell'autodetermianzione dei popoli e degli sfruttati contro le volontà di mercificazione di speculatori, mafiosi, politici servi del profitto e del sistema borghese. Considerandola parte di una lotta generale contro il sistema capitalista e per la costruzione degli organi della classe proletaria con cui dar vita alla rivoluzione. 

 PCL Liguria

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