La prospettiva
del governo dei lavoratori implica una politica di massa. Non l'auto recinzione
settaria dei rivoluzionari, ma la lotta per conquistare le masse, e
innanzitutto l’avanguardia, alla prospettiva della rivoluzione.
La politica
leninista del “fronte unico” è parte di questa politica di massa. Essa ha una
base oggettiva: la necessità di unire i lavoratori e attorno ad essi tutti gli
sfruttati, in contrapposizione alle classi dominanti. Questa esigenza è tanto
più stringente in un quadro di grande crisi, di offensiva contro il lavoro, di
unità di tutti i partiti padronali in questa offensiva, di nuove pericolose
tendenze reazionarie.
Sulla base di
questa esigenza avanziamo una proposta incalzante di fronte unico di lotta
all'insieme della sinistra. A differenza che in altri paesi europei, in Italia
l’attuale assenza di una rappresentanza politica maggioritaria del movimento
operaio e la riduzione della sinistra politica ad un arco di forze molto
modesto, non consente di tradurre la proposta di fronte unico in una esplicita
formula politica direttamente leggibile a livello di massa. Per questo la
proposta di fronte unico mantiene ad oggi un carattere generale e
indeterminato: come proposta rivolta a “tutte le sinistre politiche, sindacali,
associative, di movimento” perché uniscano le forze in una azione di difesa dei
lavoratori; rompano ogni collaborazione col padronato e i suoi partiti;
sviluppino un piano di mobilitazione di massa unitaria e radicale, proporzionale
all'attacco delle forze dominanti; in ultima analisi si battano per una alternativa politica anticapitalista.
Questa
politica leninista ha un risvolto tattico importante: entrare nelle
contraddizioni tra i gruppi dirigenti del movimento operaio e i settori più
avanzati e combattivi della loro base di massa; sviluppare la loro attenzione
verso la proposta dei rivoluzionari; estendere la conoscenza e influenza della
proposta dei rivoluzionari all'interno del movimento operaio, per costruire una
sua direzione alternativa, che è il fattore decisivo per lo sviluppo e il
successo della prospettiva di rivoluzione.
Al tempo
stesso la politica di fronte unico non si limita ad un'azione di propaganda,
per quanto fondamentale, ma dentro questo orizzonte generale, si traduce in
azione politica:
a)nella partecipazione, col proprio programma, ad ogni
movimento o scadenza di lotta che abbia carattere progressivo, al di là dei
limiti politici della sua piattaforma e della natura delle forze promotrici.
b) nella
critica costante alla frammentazione delle scadenze di lotta e mobilitazione,
dovuta a logiche di concorrenza, veti reciproci, primogeniture, tanto frequente
nella prassi di forze riformiste e centriste, politiche e sindacali.
c) in accordi
di unità d'azione con altre sinistre su obiettivi parziali comuni, al di là
delle contraddizioni dei nostri temporanei alleati.
L'essenziale
è non confondere mai una espressione, anche organizzata, di unità d'azione su
specifici obiettivi con un soggetto politico comune, o concepirla come un
accordo di cartello, escludente a priori altri soggetti e componenti del
movimento operaio.
Per noi ogni espressione di fronte unico va concepita
come tassello particolare della proposta generale di fronte unico
anticapitalistico.
Per i
rivoluzionari la bussola di riferimento è sempre l'interesse generale del
movimento operaio, nella prospettiva della rivoluzione.
La proposta di
fronte unico anticapitalistico, e la politica di fronte unico, si accompagna ad
una nostra proposta di svolta del movimento operaio, in direzione della piena
autonomia di classe e sul terreno della azione di classe.
La proposta di
fronte unico di classe è inseparabile dalla contrapposizione alla borghesia, ai
suoi governi, ai suoi partiti.
MERCOLEDÌ 3 FEBBRAIO
DALLE ORE 9,30 ALLE ORE 12,30
PAVIA- Via
LUCIANO MANARA
in caso di
pioggia via Indipendenza (davanti alla
A.S.L)
INCONTRO CON
IL
PARTITO
COMUNISTA DEI LAVORATORI
Verrà
distribuito materiale informativo e
“UNITÀ DI CLASSE” il Giornale Comunista
dei Lavoratori
Partito Comunista dei lavoratori
Pavia sez. “
Tiziano Bagarolo “
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