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sabato 12 agosto 2017

GIÙ LE MANI DAL VENEZUELA! DI FRONTE ALLA MINACCIA DELL'IMPERIALISMO USA



Il presidente americano Donald Trump nella sua nevrotica euforia bellicista è giunto a sollevare l’ipotesi di un intervento militare in Venezuela.
Quale che sia la realtà di tale progetto, il PCL si schiera incondizionatamente dalla parte del Venezuela minacciato e invita alla massima attenzione e mobilitazione tutto il movimento operaio e antimperialista mondiale e le sue organizzazioni, preparandosi in caso di attuazione delle minacce del palazzinaro folle di Washington ad uno sciopero generale mondiale e ad un boicottaggio operaio mondiale verso gli USA.
Come è risaputo, il nostro partito, come la quasi totalità del movimento trotskista mondiale, critica fermamente e non appoggia politicamente il regime chavista di Maduro, che non ha niente a che vedere con il socialismo ma è un regime bonapartista piccolo-borghese che domina uno Stato capitalista; regime per di più sempre più antidemocratico, come si è visto con l’elezione della Assemblea costituente-bidone (che vota sempre all'unanimità) e con il meno conosciuto blocco delle elezioni sindacali e del diritto di sciopero.
Ma non confondiamo il regime piccolo-borghese con la reazione proimperialista espressasi nelle manifestazioni di massa dirette dalla MUD. Infatti, esprimendo posizioni analoghe a quelle della parte migliore del trotskismo internazionale, abbiamo intitolato l’ultimo nostro testo sulla questione “Combattere la destra reazionaria senza appoggiare il bonapartismo piccolo-borghese”.
In questo quadro abbiamo aspramente criticato quella parte delle forze che si richiamano al trotskismo che, internazionalmente e in Venezuela, travisando assurdamente la realtà, hanno visto nel movimento di massa reazionario una forza progressista, come è il caso della LIT (rappresentata in Italia dal piccolo PdAC) e della UIT (non presente in Italia). Ci spiace dire che, al di là delle loro rivendicazioni anticapitaliste formali, queste organizzazioni si sono poste oggettivamente sul terreno della controrivoluzione.
A maggior ragione il concetto di lotta contro la reazione vale di fronte ad una reale aggressione imperialista, in cui ogni militante rivoluzionario non può che opporsi ad essa e alle forze reazionarie venezuelane che certamente l’appoggerebbero, in fronte unico militare e pratico con lo stesso chavismo, senza però dare sostegno politico al regime ma proponendo l’unica alternativa reale alla situazione disastrosa del Venezuela: l’organizzazione indipendente dei lavoratori e delle lavoratrici, la costituzione di consigli operai e popolari, la loro centralizzazione democratica in un consiglio centrale dei delegati e delle delegate, la lotta per la presa rivoluzionaria del potere da parte di questo e l’inizio di una vera transizione al socialismo, in alleanza con i lavoratori e le masse popolari dell’intera America Latina.


Partito Comunista dei Lavoratori - Commissione Internazionale

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