Fonte: La Provincia Pavese del 17 ottobre – Maria Fiore
Presidio degli antifascisti, ieri mattina, davanti al tribunale di Pavia in occasione di una tappa del processo sui fatti del 5 novembre 2016. A giudizio ci sono sei antifascisti: presero parte a un presidio non autorizzato, secondo l'accusa, in fondo a Strada Nuova, per protestare contro il corteo cittadino dell'estrema destra in memoria di Emanuele Zilli. Il processo, che va avanti da diversi mesi e ha subito ritardi per il lockdown, alla fine è stato rinviato al 27 novembre per l'astensione dei giudici onorari. Quel 5 novembre di quattro anni fa fu una serata carica di tensione e di violenza. I militanti dell'estrema destra sfilarono da piazza Italia lungo Strada Nuova, al rullo dei tamburi e in formazione militare. Gli antifascisti si radunarono in prossimità del Ponte Coperto. Le forze dell'ordine dovettero far deviare il corteo di destra per evitare che i militanti venissero a contatto. Venne effettuata una carica sugli antifascisti e due rimasero feriti. In sei finirono a giudizio per oltraggio a pubblico ufficiale e violazione delle leggi di pubblica sicurezza.
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