I muri sono
le pareti di un contenitore in cui noi viviamo, o meglio un non luogo dove un
Moloch costringe le nostre esistenze... Muri per emigranti- prigioni- ghetti-
campi profughi- confini ”geografici” che noi sappiamo essere politici… Tutti
ricordiamo il muro di Berlino… ma si calcola che ce ne siano di analoghi, in
funzione, più di 45, in tutto il mondo. Messico, Belfast, Cisgiordania-Gaza..
questi, sono solo alcuni, forse i più eclatanti ed evidenti. Ma ne esistono
altri più simbolici quelli… che ci allontanano dalla conoscenza della verita’
(grazie anche ad una informazione omologata ed asservita)… che ci allontanano
dalla giustizia (che è sempre più “cosa loro”)… che ci allontanano dal lavoro
(in cui noi “umani” sempre più abbiamo un valore secondario rispetto a quello
che produciamo). NOI che siamo tra muri racchiusi in un labirinto controllato e
ci illudiamo-ci illudono di essere esseri-liberi, e di vivere in una
democrazia... NOI sappiamo che la nostra libertà si limita allo spazio fino al
prossimo muro e la certezza di essere rinchiusi ci viene dalla percezione di
essere bloccati tra muri... in questo senso I MURI CI PARLANO e solo quando
apprendiamo di avere un muro davanti a noi, possiamo avere la coscienza di
essere schiavi...
NOI, che
abbiamo tenuto viva, dentro e fuori di noi, la memoria di Fausto e Jaio, per
quasi 40 anni, sappiamo che cosa sono i muri. Ci ritroveremo, in una specie di
festa pagana, qui in via Mancinelli, simbolicamente circondata da muri, anche
per parlare di muri perché non vogliamo essere schiavi e che nessun altro lo
sia…
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