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mercoledì 28 ottobre 2015

Il 29/ 30 ottobre è sciopero generale nella logistica



Nella notte tra giovedì 29 e venerdì 30 ottobre i facchini della logistica scioperano per il rinnovo del contratto collettivo nazionale del settore in scadenza a dicembre. Negli ultimi 7 anni le lotte e gli scioperi, i picchetti e le cariche della polizia, i licenziamenti e le vittorie dei facchini, sono state il pane quotidiano ai cancelli dei grandi poli della logistica, così come davanti a quelli delle piccole cooperative in appalto.
In un panorama di sconfitte e di arretramento dei diritti dei lavoratori, le lotte di questo settore hanno rappresentato e rappresentano un esempio che dimostra come, pur nello sfavore degli attuali rapporti di forza, qualcosa si possa fare per migliorare le proprie condizioni di lavoro e vita.
COSA VOGLIONO I FACCHINI DELLA LOGISTICA?
Miglioramento di salari e condizioni di lavoro estesi a tutti i magazzini della logistica; lotta contro i piani di attacco ai lavoratori che vedono nelle ultime mosse del governo Renzi (Jobs Act, cancellazione del diritto di sciopero) e del padronato (fine della contrattazione collettiva) il culmine delle politiche di flessibilizzazione e precarizzazione che vanno avanti almeno dai primi anni novanta.
·         No al peggioramento del Contratto Nazionale di categoria
·         Per la sua piena applicazione in tutti i magazzini della logistica
·         Aumenti salariali del 5% della retribuzione minima mensile
·         Riduzione dell’orario di lavoro a 37,5 ore settimanali
·         Garanzie di mantenimento di lavoro e condizioni nei cambi appalto
·         Per respingere gli attacchi del governo e il suo Jobs-act
·         Estensione degli scioperi contro le politiche repressive europee
·         Per il riconoscimento della rappresentanza dei lavoratori
·         Pieni diritti per tutte le Organizzazioni Sindacali
Da un lato, quindi, rivendicazioni strettamente legate al settore, come il rifiuto al peggioramento del contratto di categoria, la sua applicazione in tutti i magazzini, aumenti salariali: tutti obiettivi importanti per estendere le vittorie ottenute in molti magazzini anche a tutti i poli dove invece il conflitto non è riuscito ad imporli con la forza.
 QUESTA BATTAGLIA RIGUARDA TUTTI NOI.
Sbaglia chi vede in questo sciopero una questione puramente settoriale, che riguarda solo alcuni facchini o alcuni trasportatori: questo sciopero, questa lotta riguardano tutti noi. Perché se i facchini vincono, i padroni proveranno a salvaguardare i loro profitti strizzando chi lavora a monte o a valle della filiera; perché quello che accade nello logistica è solo un’immagine di quello che sta avvenendo negli altri posti di lavoro; perché col Jobs Act, se non ci organizziamo, ricatti, minacce e maltrattamenti saranno all'ordine del giorno ancor più di quanto non siano oggi!  Occorre costruire un'opposizione ai padroni che vada oltre la singola azienda e il singolo settore: per questo nella loro piattaforma ci sono obiettivi che riguardano tutti i lavoratori ed anche i disoccupati.
l PCL aderisce e sostiene l'iniziativa di sciopero generale  nel settore della logistica, promossa dal sindacato Si Cobas e dall’ADL.
Al tempo stesso, nel sostenere lo sciopero generale come ogni altra azione di lotta, per quanto parziale, che abbia valenza progressiva, continueremo a batterci, tra i lavoratori e in ogni sindacato di classe,  per una ricomposizione generale del fronte  di massa  contro padroni e governo, attorno ad una vertenza generale unificante.
Una necessità tanto più pressante a fronte della crisi capitalista e di un governo reazionario a ispirazione bonapartista come il governo Renzi.


Partito Comunista dei Lavoratori

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