Il governo SalviMaio è visto da molti lavoratori come un governo
di svolta. Le porcherie combinate dai governi precedenti di ogni
colore contro la classe lavoratrice alimentano
le aspettative nel “nuovo”. Ma non è tutto oro
ciò che brilla. Neppure quello che brilla di più. La vicenda del Ponte
Morandi e la questione Ilva sono lì a dimostrarlo.
ILVA: UN CONTRATTO DI
SVOLTA?
L'Ilva
è stata venduta al grande capitalista Acelor Mittal, proprio come voleva
Calenda. I nuovi acquirenti hanno imposto le loro condizioni: riduzione
dell'occupazione a regime da 14000 dipendenti a 8500, spalmati sul territorio
nazionale; obbligo dei lavoratori a licenziarsi per essere poi riassunti, con
la rinuncia formalizzata dei riassunti a chiedere la garanzia dei crediti
pregressi presso Mittal; immunità giudiziaria della nuova proprietà sotto il
profilo ambientale; sottoscrizione dell'accordo da parte dei sindacati.
Risultato: i lavoratori saranno di meno e staranno peggio. Invece di essere sfruttati
(e assassinati)dai Riva, lo saranno per mano di Mittal. Sarebbe questa la
svolta tanto strombazzata da Di Maio? Le burocrazie sindacali hanno
semplicemente regalato al governo un successo d'immagine che si basa su un
falso, tutelando l'interesse della proprietà.
IL PONTE DI
GENOVA: LE PAROLE E I FATTI
Il crollo del
ponte Morandi è un crimine del profitto. Per salvaguardare l'interesse dei
Benetton si è distrutta la vita di 43
persone e si è colpita un'intera città. Tutti i governi degli ultimi 25 anni,
in primis i governi Prodi e D'Alema, sono corresponsabili di questo crimine,
assieme alle sinistre cosiddette “radicali” che li hanno sostenuti. Ma non si
tratta solo dei Benetton e di Autostrade. I fatti di Genova alzano il coperchio
su tutte le privatizzazioni compiute in decenni. Bene, cosa fa il governo
Giallo verde? A parole denuncia i Benetton, chiama in causa le responsabilità
passate, promette ( Di Maio) la “nazionalizzazione” di Autostrade. Nei fatti
prende tempo e cincischia, perchè non sa che fare: se mantiene la promessa nel
rispetto della legge (borghese) rischia di pagare la sola revoca della
concessione con 20 miliardi di euro e la nazionalizzazione di Atlantia con
altri 7 miliardi di debito che dovrebbe accollarsi. I lavoratori dovrebbero insomma
pagare di tasca loro l'indennizzo e i debiti di un gruppo criminale. Se invece
il governo fa retromarcia, Autostrade non solo resta ma magari ricostruisce il
ponte crollato, magari in sinergia con Fincantieri: un altro grande gruppo
capitalista che fa affari in giro per il mondo sfruttando i propri operai, e
che ora sembra ricevere in mano dal governo un nuovo grande business. Sarebbe questa la svolta?
Certo,
il nuovo governo è diverso da quelli di prima perchè non prende ordini diretti
dai gruppi dominanti. Ma i fatti dimostrano che continua a governare con loro,
salvaguarda i loro interessi di fondo, si muove nel recinto delle loro leggi.
In altri termini resta un governo dei capitalisti. La vera differenza è che
porta loro in dote un vasto consenso di milioni di sfruttati, nauseati dal
passato e ingannati dal presente.
PER UNA SVOLTA VERA. PER UN GOVERNO DEI LAVORATORI
Occorre
invece una svolta vera. Un intera classe di capitalisti va chiamata alla
sbarra. I Benetton sono solo la punta dell'iceberg. Tutte le concessioni dei beni pubblici ai gruppi privati vanno
revocate, senza pagar loro nulla. Autostrade e i Benetton vanno espropriati,
senza indennizzo per i grandi azionisti. Tutte
le aziende privatizzate negli ultimi 30 anni vanno rinazionalizzate,
sotto il controllo dei lavoratori, assieme alle aziende che licenziano,
delocalizzano, inquinano ( Ilva). Nessun indennizzo va corrisposto ( tranne che
ai piccoli risparmiatori) perchè non si può chiedere alle vittime di pagare i
saccheggiatori. A chi dice che “ tutto ciò non si può fare in base alla legge”
rispondiamo che non rispettiamo la legge del capitale, ma vogliamo scrivere
quella dei lavoratori: quella che dice che i lavoratori, e la maggioranza della
società, hanno diritto a decidere del proprio futuro, senza doversi affidare a
sfruttatori, speculatori, parassiti.
Un
governo dei lavoratori e delle lavoratrici è l'unico governo che può assumere
queste misure. Per questo è l'unica vera alternativa.
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