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sabato 22 settembre 2018

TUTTO CAMBIA PERCHE' NULLA CAMBI?


Il governo SalviMaio è visto da molti lavoratori come un governo di svolta. Le porcherie combinate dai governi precedenti di ogni colore contro la classe lavoratrice alimentano le aspettative nel “nuovo”. Ma non è tutto oro ciò che brilla. Neppure quello che brilla di più. La vicenda del Ponte Morandi e la questione Ilva sono a dimostrarlo.

ILVA: UN CONTRATTO DI SVOLTA?

L'Ilva è stata venduta al grande capitalista Acelor Mittal, proprio come voleva Calenda. I nuovi acquirenti hanno imposto le loro condizioni: riduzione dell'occupazione a regime da 14000 dipendenti a 8500, spalmati sul territorio nazionale; obbligo dei lavoratori a licenziarsi per essere poi riassunti, con la rinuncia formalizzata dei riassunti a chiedere la garanzia dei crediti pregressi presso Mittal; immunità giudiziaria della nuova proprietà sotto il profilo ambientale; sottoscrizione dell'accordo da parte dei sindacati. Risultato: i lavoratori saranno di meno e staranno peggio. Invece di essere sfruttati (e assassinati)dai Riva, lo saranno per mano di Mittal. Sarebbe questa la svolta tanto strombazzata da Di Maio? Le burocrazie sindacali hanno semplicemente regalato al governo un successo d'immagine che si basa su un falso, tutelando l'interesse della proprietà.

IL PONTE DI GENOVA: LE PAROLE E I FATTI

Il  crollo del ponte Morandi è un crimine del profitto. Per salvaguardare l'interesse dei Benetton si è distrutta  la vita di 43 persone e si è colpita un'intera città. Tutti i governi degli ultimi 25 anni, in primis i governi Prodi e D'Alema, sono corresponsabili di questo crimine, assieme alle sinistre cosiddette “radicali” che li hanno sostenuti. Ma non si tratta solo dei Benetton e di Autostrade. I fatti di Genova alzano il coperchio su tutte le privatizzazioni compiute in decenni. Bene, cosa fa il governo Giallo verde? A parole denuncia i Benetton, chiama in causa le responsabilità passate, promette ( Di Maio) la “nazionalizzazione” di Autostrade. Nei fatti prende tempo e cincischia, perchè non sa che fare: se mantiene la promessa nel rispetto della legge (borghese) rischia di pagare la sola revoca della concessione con 20 miliardi di euro e la nazionalizzazione di Atlantia con altri 7 miliardi di debito che dovrebbe accollarsi. I lavoratori dovrebbero insomma pagare di tasca loro l'indennizzo e i debiti di un gruppo criminale. Se invece il governo fa retromarcia, Autostrade non solo resta ma magari ricostruisce il ponte crollato, magari in sinergia con Fincantieri: un altro grande gruppo capitalista che fa affari in giro per il mondo sfruttando i propri operai, e che ora sembra ricevere in mano dal governo un nuovo grande business. Sarebbe questa la svolta?
Certo, il nuovo governo è diverso da quelli di prima perchè non prende ordini diretti dai gruppi dominanti. Ma i fatti dimostrano che continua a governare con loro, salvaguarda i loro interessi di fondo, si muove nel recinto delle loro leggi. In altri termini resta un governo dei capitalisti. La vera differenza è che porta loro in dote un vasto consenso di milioni di sfruttati, nauseati dal passato e ingannati dal presente.

PER UNA SVOLTA VERA. PER UN GOVERNO DEI LAVORATORI

Occorre invece una svolta vera. Un intera classe di capitalisti va chiamata alla sbarra. I Benetton sono solo la punta dell'iceberg. Tutte le concessioni dei beni pubblici ai gruppi privati vanno revocate, senza pagar loro nulla. Autostrade e i Benetton vanno espropriati, senza indennizzo per i grandi azionisti. Tutte le aziende privatizzate negli ultimi 30 anni vanno rinazionalizzate, sotto il controllo dei lavoratori, assieme alle aziende che licenziano, delocalizzano, inquinano ( Ilva). Nessun indennizzo va corrisposto ( tranne che ai piccoli risparmiatori) perchè non si può chiedere alle vittime di pagare i saccheggiatori. A chi dice che “ tutto ciò non si può fare in base alla legge” rispondiamo che non rispettiamo la legge del capitale, ma vogliamo scrivere quella dei lavoratori: quella che dice che i lavoratori, e la maggioranza della società, hanno diritto a decidere del proprio futuro, senza doversi affidare a sfruttatori, speculatori, parassiti.

Un governo dei lavoratori e delle lavoratrici è l'unico governo che può assumere queste misure. Per questo è l'unica vera alternativa.


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