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domenica 2 settembre 2018

IL DINAMISMO SBIADITO DEL GOVERNO GIALLO/VERDE



Le elezioni del 4 Marzo sono state vinte dal Centro Destra e dal M5S sulle promesse della Flat Tax, reddito di cittadinanza, abolizione della legge Fornero e contro  “sull’invasione dei migranti”.
Emergono, però, già le prevedibili contraddizioni profonde tra le due componenti (M5S – LEGA) che hanno dato “vita” al contratto del nuovo governo.
Queste contraddizioni si possono descrivere con le difficoltà future nell'affrontare in maniera comune le problematiche concrete sulle quali il governo misurerà la propria tenuta.
Attualmente la luna di miele del 'governo del cambiamento' è ancora in corso, e i dati sulla percezione del consenso popolare la dicono lunga  nel determinare le percezioni sociali. Di contro nessun segnale da parte delle “opposizioni” che possa colpire il governo, sia in Parlamento che nelle piazze prese a contare “il mazzo di carte” in cerca del “jolly in  bianco e nero”.
Al momento l'unico scontro sembra essere quello interno tra poteri con l'inchiesta aperta dalla Magistratura sul caso  della nave Diciotti. 
La ragione è che i disastri politici precedenti hanno lasciato un segno profondo: PD e “derivati” ed esponenti del vecchio establishment, sono stati giustamente ritenuti responsabili delle politiche antisociali.
Dunque, il dibattito sulla legge finanziaria potrebbe essere il primo momento in cui il governo giallo/verde può andare in difficoltà nella sua tenuta, di fronte al misurabile dato tra quanto promesso e quanto verrà effettivamente fatto.
Il governo, molto probabilmente, si scaglierà contro i diktat violenti dell'Unione Europea, costruendo l'ennesimo nemico pubblico a sostegno della propria incapacità.
Anche la scadenza europea avrà senza dubbio un peso sui mesi a venire di politica interna, e i due temi, legandosi tra loro, chiameranno in causa le piazze.
In tutta la UE la campagna elettorale si farà cercando di polarizzare il corpo elettorale ancora sul tema migranti, in modo da ottenere una possibile maggioranza di forze anti immigrazione.
L'estrema destra, di piazza e in doppio petto, si prepara con passerelle e comizi, a mettersi in marcia in tutta Europa.
Su un altro versante, anche in ambiti della “sinistra radicale” e delle varie sigle sindacali, opera uno spirito di routine, che fa della contestazione del potere uno spazio di propria caratterizzazione più che un investimento nella prospettiva di rivoluzione:
Questo retroterra culturale, sempre distorto, rischia di diventare tanto più conservatore nei momenti straordinari della vita politica e sociale.
La “catastrofe” italiana, dentro la più grande crisi dell'Europa capitalista, è esattamente uno di questi momenti. 
Insomma, molto probabilmente, assisteremo ad una campagna elettorale lunga e piena di “ingannevoli promesse”.
La verità è che, come sempre, si ripropone con più forza il nodo di fondo: o il movimento operaio imporrà la propria soluzione della crisi con un'azione rivoluzionaria di massa, o la profondità della crisi capitalista trascinerà contro il movimento operaio tutte le barbarie sociali.
La costruzione di partiti rivoluzionari in tutto il continente è l'unica risposta vera alla disperazione sociale che percorre l'Europa.
È l'unica risposta di fondo alla stessa minaccia reazionaria.

PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI

Pavia sez. “Tiziano Bagarolo”

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