Il
capitalismo non è riformabile. O lo rovesci o lo subisci. Lo spazio storico del
compromesso riformista è storicamente chiuso. Un partito riformista che accetta,
per definizione, il quadro capitalista, si condanna a gestire, prima o poi, le
controriforme della borghesia.
La favola
bella di una possibile Unione Capitalistica Europea “sociale e democratica”, è
stata definitivamente ridicolizzata. L’alternativa non è e non può essere la
ricerca di piani B a carattere nazionalista.
Significherebbe alimentare nuove illusioni, per di più a rimorchio di
ambienti reazionari.
L’unica
alternativa reale alla crisi capitalista, in ogni paese e su scala
continentale, è l’alternativa di classe socialista. L’esproprio della
borghesia, il potere dei lavoratori, la rifondazione della società su nuove
basi: non vi è altra prospettiva storica che questa.
Un programma
di potere delle Lavoratrici e di Lavoratori, è più che mai all’ordine del
giorno in tutto il vecchio continente.
Una sinistra che voglia costruire un
futuro diverso per gli sfruttati o è anticapitalista o non è.
Questa
prospettiva è, e resta, la nostra linea di demarcazione dal resto della
sinistra politica.
PCL Pavia sezione "Tiziano Bagarolo"
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