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venerdì 3 agosto 2018

CONTRADDIZIONI IRRISOLTE

Marco Ferrando – Unità di  Classe estate 2018




Al di là della sua natura reazionaria il governo è segnato dalle contraddizioni irrisolte.
Le sue ambizioni si proiettano sulla legislatura, la sua durata prevedibile è un'incognita. I blocchi sociali di riferimento saranno messi a dura prova dalla esperienza pratica del governo.
La mancanza di coperture economiche costringerà l'esecutivo a inevitabile scelte, ben più complicate della sommatoria delle promesse. Ogni scelta metterà sotto pressione i delicati equilibri tra M5S e Lega, a partire dalle loro rappresentanze territoriali.
Non a caso il contratto prevede un comitato di conciliazione dei prevedibili contrasti, e un impegno centralizzato a comportamenti parlamentari conformi. Ma non si tratta solo di numeri parlamentari.
Il governo Di Maio/Salvini ha incrinato gli equilibri del centro-destra, aprendo la via a nuovi scenari imprevedibili. Per avviare la ricomposizione di governo con il M5S Salvini aveva chiesto e ottenuto il benestare di Berlusconi, nel tentativo di usare la coalizione di centro-destra come leva negoziale, e di preservare lo spazio di una possibile via d'uscita e alternativa politica.
Ma questo equilibrio è saltato. E non semplicemente per le disposizioni il contratto in materia di giustizia e conflitto di interesse (in realtà blande e generiche), quanto per il fatto che il nuovo governo materializza il rischio in prospettiva di un asse politico populista tra Lega e M5S: Un blocco populista a gestione condominiale contrapposto a un blocco borghese liberale a egemonia PD.
Un nuovo bipolarismo italiano sulle macerie del centro-destra e di FI.
Da qui l'opposizione di Berlusconi e della sua stampa al nuovo governo.

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