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lunedì 25 gennaio 2016

Lotta Comunista cosa c'entra con il leninismo?



Lotta Comunista celebra i suoi cinquanta anni. Legittimo. Ciò che invece è abusiva è la sua pretesa di rappresentare un partito leninista.
Nessuna delle caratteristiche proprie di un partito leninista trova riflesso in Lotta Comunista. Al contrario.

Un partito leninista è tenuto a battersi coerentemente contro la collaborazione tra le classi e dunque contro la burocrazia sindacale che di quella collaborazione quotidianamente vive.
All'opposto, Lotta Comunista mentre da un lato rivendica la lotta di classe, dall'altro si schiera nei congressi della CGIL al fianco della sua burocrazia dirigente contro l'opposizione interna di sinistra (“Opposizione CGIL - Il sindacato è un'altra cosa”). Il voto a favore della mozione Camusso può forse servire a ottenere funzionari e ruoli nell'apparato sindacale. Di certo non serve a difendere i lavoratori e la maturazione di una direzione sindacale alternativa.
Cosa c'entra tutto questo col leninismo?

Un partito leninista è tenuto a collegare le battaglie immediate a difesa dei lavoratori con la prospettiva rivoluzionaria di un'alternativa di potere, individuando rivendicazioni transitorie tra gli obiettivi minimi e il programma massimo (ad esempio la rivendicazione della nazionalizzazione senza indennizzo e sotto controllo operaio delle aziende che licenziano; ad esempio la rivendicazione dell'abolizione del debito pubblico verso le banche e della loro nazionalizzazione...).
All'opposto, Lotta Comunista combina la “lotta per il salario” (salvo appoggiare Camusso) con la propaganda astratta del socialismo. In mezzo il nulla. Era la posizione del centrismo massimalista contro cui nacque il Partito Comunista d'Italia nel '21.
Cosa c'entra questa impostazione col leninismo?

Un partito leninista si batte per conquistare ad un programma rivoluzionario le grandi masse, senza le quali una rivoluzione è impossibile. Per questo utilizza anche le tribune elettorali della democrazia borghese, come erano vincolati a fare senza eccezioni tutti i partiti comunisti della Terza Internazionale di Lenin e Trotsky. Lo stesso Bordiga fu costretto da Lenin a rinunciare alla propria pregiudiziale astensionista.
All'opposto, Lotta Comunista fa dell'"astensionismo strategico" il proprio marchio.
Come si concilia questo col richiamo leninista?

Un partito leninista realizza rapporti di unità d'azione su obiettivi comuni con altre forze del movimento operaio contro il comune avversario (il capitale, i governi, i partiti borghesi ecc.). Lenin la chiamava la politica del fronte unico, che serviva oltretutto ad avvicinare al partito i settori più combattivi della base operaia e popolare dei partiti riformisti.
Lotta Comunista in cinquant'anni non ha mai realizzato un solo momento di unità d'azione con nessun'altra forza politica della sinistra. Neppure sui terreni più elementari (la lotta antifascista, la lotta contro la repressione...).
Cosa ha in comune questa logica di setta con il leninismo?

Un partito leninista si proietta in una dimensione internazionale. Perché il socialismo è un programma mondiale e richiede un partito mondiale. Tutta la tradizione di Marx e di Lenin si è sviluppata sin dall'inizio su queste basi, attraverso la costruzione delle Internazionali.
All'opposto, Lotta Comunista vive politicamente da cinquant'anni in una dimensione nazionale, né si occupa di costruire un partito internazionale, fosse pure sulle proprie basi. Anche se il suo giornale è popolato da analisi sul mondo.
Nulla è più lontano di questo dal leninismo.

Un partito leninista si basa sul centralismo democratico: massima unità dell'azione esterna, massima libertà di discussione interna. Ciò che significa confronto libero delle opinioni, diritto delle minoranze a dar battaglia sulle proprie posizioni, congressi regolari e democratici, libera elezione degli organismi dirigenti ad ogni livello. Così vivevano i partiti comunisti prima della svolta staliniana (e togliattiana). Così era vissuto il partito bolscevico nei suoi anni rivoluzionari.
All'opposto, Lotta Comunista in cinquant'anni non ha mai celebrato un solo congresso democratico, non ha mai eletto un solo dirigente.
Cosa ha a che fare col leninismo questa prassi e logica burocratica?

In conclusione. In Lotta Comunista si raccolgono sicuramente compagni comunisti, lavoratori d'avanguardia, sinceri rivoluzionari che cercano la via di un'alternativa di società. Ma il partito in cui sono imprigionati è una gabbia dei loro desideri. La vocazione reale del gruppo dirigente di Lotta Comunista, al di là della sua letteratura propagandista, non è la rivoluzione, ma la conservazione e riproduzione della propria chiesa, dei suoi riti, del suo piccolo apparato, all'interno di questa società.
La costruzione del Partito Comunista dei Lavoratori si nutre di un'altra cultura e riferimento: quella del leninismo, per l'appunto.


Partito Comunista dei Lavoratori

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