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domenica 27 maggio 2018

LA PROTESTA ANTI MACRON NON SI FERMA




"Se necessario, arriveremo alla rivoluzione!". Sylvain, impiegato 40enne, risponde con un pizzico di ironia quando gli viene chiesto fino a dove è pronta a spingersi la "marea popolare" che oggi ha manifestato in tutta la Francia per protestare contro il presidente Macron. Una mobilitazione organizzata da una sessantina di formazioni politiche, sindacali e associative per creare un fronte comune, ufficialmente senza alcuna leadership politica, con l'unico obiettivo di frenare l'azione riformatrice del governo.
Sotto un insolito sole parigino, il corteo partito nel primo pomeriggio si è snodato lungo i boulevard della capitale fino all'emblematica piazza della Bastiglia, tra slogan, canti di ogni genere e manifesti ironici su Macron, spesso ritratto come un Re Sole o come uno yuppie in carriera.
A sfilare in strada ci sono tutti: studenti, ferrovieri, pensionati e dipendenti statali. Categorie nel mirino delle riforme del governo, che nelle scorse settimane sono già scese in piazza per far sentire la loro voce. Oggi, ancora una volta, il nemico comune è Macron.
Per la prima volta dopo 20 anni, il sindacato della Cgt, uno dei più importanti in Francia, ha deciso di raccogliere l'invito di Jean-Luc Mélenchon, leader della France Insoumise, e scendere in strada al fianco degli altri partiti politici di sinistra.
Intanto, il presidente francese continua diritto sulla strada delle riforme mostrando la solita fermezza.
Se i partiti e i sindacati non riusciranno a creare quella convergenza di lotte richiesta a gran voce dalla base, Macron potrà continuare tranquillamente il suo programma, con la certezza che la marea promessa dalla sinistra non si trasformerà mai in uno tsunami.

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