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martedì 22 maggio 2018

22 MAGGIO 1978: 194, INTERRUZIONE VOLONTARIA DI GRAVIDANZA



Abortire per una donna è sempre difficile e doloroso. Spesso le condizioni di oppressione sociale in cui le donne vivono, alimentate da millenni anche dalla Chiesa, sono determinanti; spesso le difficoltà economiche, di lavoro e abitative, nonché la violenza sessuale subita porta ad una scelta “obbligata”. 
Per la donna lavoratrice non c'è soluzione nel capitalismo. Non c'è liberazione della donna senza il trionfo della rivoluzione socialista e non ci sarà rivoluzione socialista senza l'inclusione della donna  nella lotta.

Per questo è necessario lottare per una liberazione della donna dall'oppressione doppia che vive in questa società capitalista, quella di classe e quella di genere.
Una vera emancipazione sociale della donna è l’unica condizione che potrà condurre alla diminuzione del numero di ricorsi all’aborto, che rimarrà sempre e comunque un inalienabile diritto di autodeterminazione sul proprio corpo. 

Partito Comunista dei Lavoratori
Pavia sez  ”Tiziano Bagarolo”

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