Abortire per
una donna è sempre difficile e doloroso. Spesso le condizioni di oppressione
sociale in cui le donne vivono, alimentate da millenni anche dalla Chiesa, sono
determinanti; spesso le difficoltà economiche, di lavoro e abitative, nonché la
violenza sessuale subita porta ad una scelta “obbligata”.
Per la donna
lavoratrice non c'è soluzione nel capitalismo. Non c'è liberazione della donna
senza il trionfo della rivoluzione socialista e non ci sarà rivoluzione
socialista senza l'inclusione della donna nella lotta.
Per questo è necessario lottare per una liberazione della donna dall'oppressione doppia che vive in questa società capitalista, quella di classe e quella di genere.
Per questo è necessario lottare per una liberazione della donna dall'oppressione doppia che vive in questa società capitalista, quella di classe e quella di genere.
Una vera
emancipazione sociale della donna è l’unica condizione che potrà condurre alla
diminuzione del numero di ricorsi all’aborto, che rimarrà sempre e comunque un
inalienabile diritto di autodeterminazione sul proprio corpo.
Partito Comunista dei Lavoratori
Pavia sez ”Tiziano
Bagarolo”
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