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sabato 18 aprile 2020

RIGOROSAMENTE ALLINEATI “ALL’EMERGENZA DEL CAPITALE”



Al potere giova questa emergenza, lo rende più forte, soprattutto se si considera che grazie al virus siamo tutti in casa, che non vi è opposizione e tutti sono disposti a rinunciare anche alle più elementari libertà pur di fare salva la propria vita. 

Evocava Marx “l'ideologia rovescia il mondo capovolto e lo fa apparire falsamente vero”. 

Oggi affidiamo anima e corpo ai tanti virologi televisivi e ai tanti tecnici delle task forces. Quelli, per inciso, che fino a febbraio dicevano che non c’era alcun pericolo e ora dicono che non si tornerà mai più alla normalità. Nulla sarà più come prima! Col virus dovremo imparare a convivere. 

Insomma, i rapporti di forza, saranno maggiormente riorganizzati, soprattutto al rientro sollecitato nelle fabbriche per continuare a garantire il profitto dei padroni, irreversibilmente: reclusione, niente spazio pubblico, niente assemblee, e soprattutto niente proteste.

Uno stato di polizia quale in parte già è: in nome dell’emergenza, certo, che, appunto, si protrarrà chissà fino a quando… 

Guai a chi osa dissentire e provare a indicare percorsi alternativi, non allineati. A ricordarcelo, giorno per giorno, ora per ora, ci pensa stampa e tv rigorosamente allineati “all’emergenza del capitale”. 

“Le notizie sono una cosa seria: fidati dei professionisti dell’informazione”: così ripete il nuovo ritornello del “grande fratello”, lo stesso, peraltro, che ha detto, impunemente, che per il Coronavirus “è morto Louis Sepulveda, autore di Cent’anni di Solitudine”. 

Ci sarebbe da ridere, se non ci fosse da piangere.

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