Il nuovo governo
Di Maio-Salvini (Conte è solo un prestanome) imbroglia i lavoratori e le
lavoratrici.
La nostra denuncia non ha niente a che fare con le “critiche” del PD o
dell'Unione Europea, unicamente preoccupati dei conti pubblici del capitale. La
nostra denuncia muove dalle ragioni opposte: quelle dei lavoratori e di tutti
gli sfruttati.
Il nuovo governo tutela innanzitutto la peggiore eredità di Renzi. Mentre
gli operai muoiono sul lavoro anche perchè ricattati dalla precarietà e dalla
cancellazione dei diritti, il nuovo governo non solo conserva il Job Act e
tutte le leggi di precarizzazione del lavoro, ma reintroduce i famigerati
voucher. Mentre salgono in Borsa i
profitti di grandi imprese e banche, il nuovo governo VUOLE ABBASSARE la tassa
sui profitti al 15%, nel quadro di una riforma fiscale in cui chi ha di più
paga di meno. E' il più grande regalo
fiscale ai padroni dell'intero dopoguerra.
E' vero, si promettono elemosine sul cosiddetto “reddito di cittadinanza” e
pensioni.
Ma il reddito è condizionato all'accettazione di lavoro precario, 41 anni
di contributi sono un miraggio per i giovani dopo una vita di precariato, si mantiene l'automatismo delle aspettative
di vita per l'età pensionabile a tutela del capitale finanziario. Ma
soprattutto queste stesse promesse non hanno copertura. Qui sta l'imbroglio. Se vuoi regalare una montagna di soldi ai
padroni, se vuoi continuare a pagare il debito pubblico alle banche, hai difficoltà
a finanziare persino le elemosine che prometti. O le promesse resteranno
tali o saranno messe sul conto dei “beneficiari” con nuovi tagli sociali.
Salvini e Di Maio hanno già pensato alla
valvola di sfogo su cui dirottare la delusione: la campagna odiosa
contro gli immigrati. Il piano di segregazione e cacciata di 500000 immigrati
cosiddetti “clandestini”( perchè privati di diritti) si combina con la
discriminazione persino degli immigrati “regolari” in fatto di asili e sussidi.
Una discriminazione esplicitamente etnica. E' un caso che I FASCISTI di Casa
Pound abbiano applaudito al nuovo governo?
Il vero sottotitolo di “Prima gli Italiani” è “prima i
capitalisti E I BANCHIERI”, a spese di tutti gli altri. E' ora di contrapporre:
“ prima i lavoratori, prima le lavoratrici, e con essi tutti gli sfruttati”.
•
Per la
cancellazione del Job Act e di tutte le leggi di precarizzazione del lavoro.
•
Per la riduzione
generale dell'orario di lavoro a parità di salario, ripartendo il lavoro tra
tutti.
•
Per la pensione
a 60 anni o con 35 anni di lavoro, pagato dalla tassazione progressiva dei
grandi patrimoni, rendite, profitti.
•
Per un vero
salario ai disoccupati e ai giovani in cerca di prima occupazione, pagato
dall'abolizione dei trasferimenti pubblici alle imprese private.
PER UNA NAZIONALIZZAZIONE SENZA INDENNIZZO (SALVO AI
PICCOLI AZIONISTI) E SOTTO IL CONTROLLO DEI LAVORATORI DI TUTTE LE AZIENDE CHE
DELOCALIZZANO O LICENZIANO.
Solo una
mobilitazione generale per queste rivendicazioni può unificare 17 milioni di
lavoratori salariati e attorno ad essi l'esercito dei disoccupati. Solo la
rottura col capitalismo, solo l'abolizione del debito pubblico verso le banche
usuraie e la loro nazionalizzazione senza indennizzo (salvo i piccoli azionisti
e col rispetto dei depositi dei risparmiatori) può dare prospettiva a questa
mobilitazione.
Solo un governo
dei lavoratori può realizzare tali misure, garantendo la vera “sovranità
popolare”.
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