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martedì 18 febbraio 2020

REFERENDUM DEL PROSSIMO 29 MARZO

Contro la riduzione degli spazi politici


La crisi mondiale del capitalismo ha bisogno ancora di più di una democrazia ristretta e di ridurre gli strumenti a disposizione del mondo del lavoro.

In questo senso va la nuova legge che dispone la riduzione del numero dei parlamentari. Si tratta di un’ulteriore tessera del mosaico progettato per ridurre la democrazia, così come sta avvenendo anche in molti altri paesi. Il taglio si accompagna a sistemi elettorali truffaldini, ripetutamente bocciati dalla Corte Costituzionale, ma sempre dopo che siano stati utilizzati nelle consultazioni.

È vero la democrazia ha dei costi e la loro riduzione non può essere a scapito della sua agibilità. Vi sono altri modi per ridurli, per esempio riducendo stipendi e alcuni privilegi dei parlamentari. Ma soprattutto risparmi ben più consistenti devono essere effettuati sulle generose erogazioni che avvengono per socializzare le perdite di imprese e banche o sulla corsa agli armamenti utilizzati ormai in chiave offensiva verso i popoli che non intendono sottomettersi al nostro imperialismo e a quello made in Usa.

Se verrà confermata dall'elettorato la riforma, spariranno quasi il 40% dei deputati e senatori. E il combinato disposto con l’attuale legge elettorale determinerà dei vuoti di rappresentanza dei cittadini sui territori. La rappresentanza al Senato sarà particolarmente colpita. Infatti i senatori sono eletti su base regionale. Due regioni hanno un solo rappresentante. Altre 9 hanno dai 3 ai 5 rappresentanti. Pertanto, anche a prescindere dalla legge elettorale, servirà una soglia altissima di voti, di gran lunga al di sopra degli sbarramenti previsti dalla legge, per eleggere un senatore. Milioni di cittadini non avranno la possibilità di riconoscersi in un eletto.

Di fronte all'ondata di qualunquismo sarà comunque utile la nostra voce fuori dal coro, una voce che può aiutare la presa di coscienza del carattere dello scontro politico in questa fase da parte di un numero crescente di lavoratori.

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